Progetto filosofi – Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche
Hans-Georg Gadamer (Marburgo, 11 febbraio 1900 – Heidelberg, 13 marzo 2002) è stato un filosofo tedesco, considerato uno dei maggiori esponenti dell’ermeneutica filosofica grazie alla sua opera più significativa, Verità e metodo (Wahrheit und Methode, 1960).
Nell’intervista, spiega il concetto di estetica nel pensiero del filosofo tedesco Immanuel Kant (Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804) e nell’opera di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 27 agosto 1770 – Berlino, 14 novembre 1831)
Gadamer, lettore di Kant, spiega che “La critica del giudizio”, per il neo-kantismo, ha costituito il primum fondativo dell’estetica, infatti il filosofo tedesco aveva suddiviso la filosofia in teoretica (Critica della ragion pura), pratica (Critica della ragion pratica) ed estetica (Critica del giudizio). La prima riflessione di questo terzo scritto riguarda i bello: Cosa significa bello? Perché una cosa ci appare bella, al di là della nostra conoscenza, del dovere morale? L’estetica dell’epoca ha risposto a questi interrogativi attraverso una parola, il gusto. Ma che cos’è il gusto? È un je ne sais quoi, un “certo non so che”, ma questo non so che è già un sapere. Non so perché sia bella una determinata cosa, è bella e basta. Gadamer fa l’esempio del critico d’arte che è sempre in difficoltà quando deve spiegare perché una cosa sia bella o perché al contrario disturbi. Kant aveva intuito che non bastano gli schemi (regole, proporzione, accuratezza…) per definire il bello, ed è qui che entra in gioco il concetto di genio come fondamento dell’arte. La natura ha concesso all’uomo la genialità, la capacità di creare qualcosa di nuovo usando quelle stesse regole che in passato erano sufficienti per definire un’opera artistica.
Affrontando l’opera di Hegel, Gadamer racconta che le “lezioni di estetica” sono uno dei testi hegeliani più agevoli da leggere, e anche se il curatore ha manipolato in più parti i testi originali, mantengono un’autenticità straordinaria. Affrontano un tema di grande rilievo e hanno dato vita al neologismo Weltanschauung, ovvero visione del mondo. Nel testo di Hegel compare al plurale, perché l’arte è in grado di rispecchiare le diverse visioni del mondo offrendoci un’immagine intuitiva. Quindi per il filosofo tedesco, la storia della vita spirituale mantiene la sua attualità proprio grazie alla storia dell’arte. L’arte di qualsiasi epoca storica ancora oggi ci colpisce nella dimensione del presente, non come documento storico: ritroviamo noi stessi in qualcosa che pur essendo ignoto, riconosciamo. La filosofia è un tentativo di esprimere in concetti quanto ci sovrasta nella visione dell’arte e nelle promesse della religione. In quest’opera non affiora soltanto l’arte, ma tutta la storicità della vita umana, il suo necessario dispiegarsi nella dimensione del tempo.
Riferimenti bibliografici
Hans-Georg Gadamer – L’attualità del bello, Trad. it.: 1986
Immanuel Kant – Critica del giudizio, Trad. it.:1997
Friedrich Hegel – Lezioni di estetica, Trad. it.: 2007