Progetto filosofi – Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche
Emilio Garroni (Roma, 14 dicembre 1925 – Roma, 5 agosto 2005) è stato un filosofo e scrittore italiano.
In questa intervista il filosofo spiega il concetto d’arte nelle avanguardie, concetto da lui interpretato come “la deflagrazione del bisogno di fare arte in modo nuovo, in un mondo che si stava rinnovando radicalmente”.
L’avanguardia, per Garroni, è la risposta alla graduale perdita di esemplarità dell’arte, iniziata già nell’800, una risposta eroica e calcolata.
Paradossalmente nelle produzioni avanguardistiche si porta l’opera d’arte al suo estremo andando contro al senso comune, a volte oltre ogni senso come nell’esperienza dadaista.
L’arte per recuperare il senso, in negativo, si spinge verso il non senso.
Oggi il tipo di risposta messa in atto dall’avanguardia alla perdita di esemplarità dell’arte non esiste più, oggi c’è un’arte di consumo che invece di “donare” il senso, lo accompagna ovunque esso sia.
Questo tipo di arte non richiede una riflessione estetica, perché l’estetica ha perso il suo punto fondamentale: l’esibizione del senso attraverso un’opera determinata. Certa arte, pensiamo a Borges o a Beckett, usa il non senso per alludere indirettamente ad un senso possibile, a cui si tende come un dovere, ma che non è afferrabile.
Riferimenti bibliografici
Emilio Garroni – La crisi semantica delle arti, 1964
Emilio Garroni – Senso e paradosso. L’estetica, filosofia non speciale, 1984
Emilio Garroni – Estetica. Uno sguardo attraverso, 1992
Immanuel Kant – Opus Postumum, trad. it.: 2004