Dominique Lapierre (Châtelaillon-Plage, 30 luglio 1931 – 3 dicembre 2022) è stato uno scrittore e filantropo francese.
Molte delle sue opere sono state scritte insieme a Larry Collins, e parte dei guadagni ottenuti dalla vendita dei suoi libri è stata donata, a partire dal 1982, all’associazione non profit City of Joy, che diverrà poi il titolo di uno dei suoi più famosi romanzi, “La città della gioia”, da cui è anche stato tratto l’omonimo film uscito nel 1991 e realizzato dal regista Roland Joffé, con protagonista Patrick Swayze. La trama del libro, nonostante i nomi fittizi dei personaggi, era ispirata a ciò che Lapierre stesso aveva visto nelle bidonville della città indiana di Calcutta, negli stessi luoghi in cui operò Madre Teresa.
L’autore de “La città della gioia” viene intervistato a Roma nel 2005 da Luciano Minerva negli studi di RaiNews dopo la pubblicazione di un libro su un viaggio in Urss nel 1956. Ci racconta dell’esperienza della Fondazione Lapierre e del libro dedicato a Bhopal. Ci racconta anche dell’esperienza dello scrivere in coppia con un altro scrittore:
Essere due, avere quattro occhi su un tema, può fare un libro più ricco. Ho lavorato per 40 anni con Larry Collins, che era americano, con la sua cultura americana, completamente diversa dalla mia, ma in due abbiamo potuto costruire le nostre opere in modo più ricco. Nel corso di quarant’anni abbiamo trovato un sistema per risolvere i problemi che potevamo avere tra due scrittori: avevamo un campo di tennis, e quando c’era un problema che non si poteva risolvere in modo semplice, andavamo sul campo di tennis. Siamo della stessa forza, e chi perde il match, perde l’argomento.