Bruno Pontecorvo, in URSS Bruno Maksimovič Pontekorvo (Бруно Максимович Понтекорво) (Marina di Pisa, 22 agosto 1913 – Dubna, 24 settembre 1993): fisico italiano naturalizzato sovietico. Allievo di Enrico Fermi, fu autore di numerosi studi sulla fisica delle particelle ad alta energia e giunse alla notorietà anche fuori della comunità scientifica per il suo volontario trasferimento nel 1950, in piena guerra fredda, in Unione Sovietica, dove continuò le sue ricerche sul decadimento del muone e sui neutrini. Nel contributo storico del 1954 e riproposto dal programma “Habitat” in onda su Radio due il 14/10/1993, Pontecorvo ricorda la personalità di Enrico Fermi, mettendo l’accento sull’apparente normalità dell’uomo nonostante l’incredibile genialità dello scienziato. Cita, altresì il giudizio di Fermi su Ettore Majorana, definito uomo di straordinaria classe ed eccellente fisico, privo, però, del buon senso della realtà, visto il periodo storico e l’incerto e misterioso epilogo della sua scomparsa. Il professore esprime infine un giudizio sul l’opera di Leonardo Sciascia: “La scomparsa di Majorana” (1975), ritenuta, a suo dire, interessante dal punto di vista letterario quanto inutile dal punto di vista storico-scientifico.
Nel secondo estratto dell’intervista, Pontecorvo racconta un aneddoto del primo incontro con Enrico Ferm e ricorda la propria passione per il tennis, l’avversione verso il disegno di macchine e l’amicizia del fratello Guido, biologo, con Franco Rasetti, lo indussero, dopo aver ultimato il primo biennio di studi universitari, a trasferirsi dalla facoltà d’ingegneria di Pisa alla facoltà di fisica di Roma. Descrive il primo esame preliminare sostenuto con Enrico Fermi che lo avvisò che la fisica moderna contemplava due categorie di fisici, quelli teorici e quelli sperimentali. Ricorda inoltre il suo ingresso nel gruppo di via Panisperna con Fermi, Amaldi, Rasetti e Segrè che avverrà al terzo anno di corso, per ricerche di carattere sperimentale.