Raffaele La Capria (Napoli, 3 ottobre 1922 – Roma, 26 giugno 2022) è stato uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano dalla produzione letteraria vastissima. Il suo capolavoro letterario, “Ferito a morte”, nel 1961 ha vinto il Premio Strega ed è il suo romanzo più noto al mondo.
La Capria ha tradotto per il teatro opere di autori come Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot, George Orwell, e ha introdotto edizioni di opere di autori quali Ignazio Silone, Eduardo De Filippo, Stendhal, Predrag Matvejević e Stefano Di Michele.
Ha ricevuto per la sua carriera il Premio Campiello nel 2001, il Premio Chiara nel 2002, il Premio Alabarda d’oro nel 2011 e il Premio Brancati nel 2012.
Con la Rai ha collaborato come autore di radiodrammi: nel 1959 è autore del radiodramma “Il Topo”, realizzato dalla Compagnia di Prosa di Firenze della RAI con la regia di Umberto Benedetto.
Ha scritto per il cinema, co-sceneggiando molti film di Francesco Rosi, tra i quali “Le mani sulla città” (1963) e “Uomini contro” (1970) ed ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film “Ferdinando e Carolina” (1999).
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