Il 22 febbraio 1930 nasce il regista, sceneggiatore e attore italiano Giuliano Montaldo.
Dopo alcune esperienze come attore (Achtung! Banditi!, 1952, e Cronache di poveri amanti, 1954, entrambi di Carlo Lizzani), esordì come regista con Tiro al piccione (1961) e proseguì con Una bella grinta (1965), ma ottenne successo con produzioni meno impegnate.
Affrontò poi una trilogia spettacolare sul potere: Gott mit uns (1970), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973), rispettivamente sul potere militare, giudiziario e religioso.
Con L’Agnese va a morire (1976) tornò al tema della Resistenza, passando poi a esperienze televisive con Circuito chiuso (1978), il colossale Marco Polo (1982) e altri lavori sperimentali sul sistema ad alta definizione.
Successivamente ha diretto i film Gli occhiali d’oro (1987), Il giorno prima (1987), Tempo di uccidere (1989), I demoni di San Pietroburgo (2008) e L’industriale (2011).
Nel 2007 ha ricevuto il Ciak di Corallo alla carriera dell’Ischia Film Festival e nel 2010 il Premio Federico Fellini 8½ per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari, mentre nel 2018 il David di Donatello per il miglior attore non protagonista per la sua interpretazione in Tutto quello che vuoi (2017) di Francesco Bruni.
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