Dove va il mondo?
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno, Rai Teche propone su RaiPlay l’antologia “Una sola Terra”, che ripercorre oltre tre decenni di racconto delle tematiche ambientali da parte della nostra televisione pubblica. La raccolta testimonia la capacità della Rai, fin dagli anni del bianco e nero, di approfondire attraverso inchieste e programmi divulgativi le tante questioni connesse con l’impatto dell’attività umana sul pianeta e sulla natura, a volte riuscendo ad anticipare il diffondersi di una sensibilità collettiva in materia.
Grandi professionisti del giornalismo televisivo quali Piero Angela, Gianni Bisiach ed Ennio Mastrostefano sono stati tra i primi a portare sul piccolo schermo i problemi dell’inquinamento, dei mari contaminati, del rischio di estinzione di alcune specie e, più in generale, della sostenibilità nel modello di sviluppo. Già negli anni ’60 e ‘70 vengono affrontati, ad esempio in storiche trasmissioni d’approfondimento come “TV7” e “AZ, un fatto come e perché”, l’emergenza dello smaltimento dei rifiuti o l’alternativa energetica costituita delle prime sperimentazioni di pannelli solari.
In particolare dopo il 1970, mentre va in onda un programma come “Habitat” che forse per la prima volta offre un approccio pienamente “ecologico”, la crescente attenzione dell’opinione pubblica per questi temi si rispecchia in un rinnovato impegno delle produzioni televisive: proprio in questo periodo un campione della divulgazione scientifica come Angela realizza programmi (“Dove va il mondo?”, del 1973, e “Nel buio degli anni luce”, del 1976) che prendono spunto dal celebre “Rapporto sui limiti dello sviluppo” commissionato dal Club di Roma al Massachusetts Institute of Technology, le cui drammatiche previsioni sono discusse sullo sfondo della crisi seguita allo shock petrolifero del ’73.
Arriviamo infine agli anni ’80, segnati dall’esplodere della sfida più che mai attuale per la vita sul pianeta rappresentata dal fenomeno del surriscaldamento globale. Sempre Angela è all’epoca tra i pochissimi a saper coniugare lo spettacolo televisivo con la scienza più aggiornata: la trasmissione-evento in due parti “Serata Quark: Atmosfera, così sottile così fragile”, andata in onda nel gennaio 1989 dal Palazzo dello Sport di Torino, resta uno dei migliori esempi di coinvolgimento del grande pubblico nel dibattito sulle questioni ambientali ancora sul tappeto: piogge acide, buco nell’ozono, sovrappopolazione, effetto serra e cambiamenti climatici.
Guarda l’antologia sulla fascia Teche su RaiPlay.