Rai Teche pubblica su RaiPlay lo sceneggiato in 3 puntate “Io e il duce”. La miniserie trasmessa nel 1985, diretta da Alberto Negrin e sceneggiata con Nicola Badalucco, si avvale di un ottimo cast e venne realizzata con profusione di mezzi grazie ad una coproduzione internazionale.
Tra i principali interpreti e personaggi dello sceneggiato ricordiamo Bob Hoskins (Benito Mussolini), Susan Sarandon (Edda Mussolini), Anthony Hopkins (Galeazzo Ciano), Annie Girardot (Rachele Guidi), Barbara De Rossi (Clara Petacci), Massimo Dapporto (Vittorio Mussolini), Vittorio Mezzogiorno (Alessandro Pavolini), Fabio Testi (Lorenzo).
La vicenda narrata illustra l’evoluzione del rapporto tra il duce Benito Mussolini, sua figlia Edda ed il genero Galeazzo Ciano, ministro degli esteri sui cui diari è basata parte del racconto, in concomitanza con le drammatiche vicende che videro l’Europa travolta dalla Seconda guerra mondiale, l’Italia che inizialmente assunse una posizione di “non-belligeranza” per poi entrare nel conflitto, ed ancora il crollo del regime fascista, la guerra civile tra fascisti e antifascisti, lo sbarco delle truppe anglo-americane.
Significativo nella scrittura della trama anche l’apporto della biografia su Galeazzo Ciano firmata da Giordano Bruno Guerri, che figura qui accreditato come consulente alla sceneggiatura.
Anthony Hopkins restituisce agli spettatori brillantemente la complessità del personaggio di Galeazzo Ciano, il suo rapporto ambivalente fatto di riverenza e di antagonismo con il suocero Benito Mussolini, la sua relazione con Edda Ciano interpretata magistralmente da Susan Sarandon, fatta di complicità e tradimenti. Nelle tre puntate della miniserie osserviamo Ciano passare dall’elaborazione di smisurate ambizioni personali alla dolorosa prigionia che si concluse con la fucilazione dell’11 Gennaio del 1944, analizzando i dubbi di coscienza di un uomo in bilico tra la fedeltà al suocero cui doveva la sua brillante carriera ed il tentativo di salvare sé stesso e l’Italia da un destino tragico.
Particolarmente riuscita la ricostruzione storica dello sceneggiato grazie al lavoro del direttore della fotografia Armando Nannuzzi dello scenografo Mario Garbuglia e del costumista Maurizio Millenotti che realizzano un’opera accurata, con un’estetica cinematografica.