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Progetto filosofi – Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche
Dario Antiseri (Foligno, 9 gennaio 1940) è un filosofo, storico della filosofia e accademico italiano. Nell’intervista spiega la concezione politica di Sir Karl Raimund Popper, (Vienna, 28 luglio 1902 – Londra, 17 settembre 1994) filosofo ed epistemologo austriaco naturalizzato britannico di ispirazione liberale, difensore della democrazia e dell’ideale di libertà, nonché avversario di ogni forma di totalitarismo.
Egli è noto per il rifiuto e la critica dell’induzione, la proposta della falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza e la difesa della “società aperta”.
Per spiegare le teorie esposte nel saggio “la società aperta e i suoi nemici” (1945), Antiseri parte da una premessa fondamentale nel pensiero del filosofo britannico: dal momento che la conoscenza ha un carattere congetturale e sempre fallibile, rimane aperta a più visioni del mondo e religiose e a una critica che si rinnova costantemente. In tal senso una società che si basa su questo tipo di conoscenza, consapevole di essere fallibile e pronta a essere smentita, è aperta, chiusa solo all’intolleranza. Una società democratica, infatti, è aperta alla discussione, alle revisioni decisionali e alle proposte di cambiamento. Se la società è aperta alla consapevolezza della fallibilità delle nostre conoscenze, al contrario, una società, come ad esempio quella nazista, è chiusa a causa della presunzione di avere in mano la verità assoluta e quindi legittimata a imporre queste verità e questi valori.
Popper sostiene inoltre che Platone ha inquinato l’intera teoria politica occidentale allorché il filosofo greco sosteneva che a comandare debbano essere i filosofi, in quanto il filosofo è colui che sa cosa è bene e cosa è male. Ebbene, secondo Popper, la domanda su chi debba comandare è una domanda irrazionale e mal posta perché ci rimanda alla ricerca di ciò che non esiste: non esiste né un individuo né una classe dotata di una supremazia sugli altri. La domanda razionale, secondo il filosofo sarebbe invece quella di chiedersi come controllare chi comanda, quali sono cioè le istituzioni che possono permettere l’effettivo controllo dei governanti in una società democratica. Persino il consenso non garantisce una società democratica, infatti i sistemi totalitari hanno il massimo consenso eppure non sono democratici. Una società genuinamente democratica è dunque per Popper quella che esprime consenso sul possibile dissenso, in una perenne dialettica tra le parti sociali.
Riferimenti bibliografici
Antiseri Dario, Karl Popper. Protagonista del secolo XX, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002.
Popper Karl R. La società aperta e i suoi nemici [1945], 2 voll., Armando, Roma, 1973-74
Popper Karl R., Miseria della storicismo