m o n o g r a f i e
Anna Busa, Come fare marketing digitale in biblioteca, Editrice Bibliografica, Milano 2019.
L’Autrice prende in considerazione gli elementi principali del marketing digitale e ne studia l’applicabilità per favorire la comunicazione in rete di una biblioteca, dei suoi servizi, del suo patrimonio, delle iniziative che organizza e propone. Una guida che è anche occasione per riflettere sul rapporto marketing-biblioteca e superare ogni diffidenza nei confronti di strategie e strumenti che, se ben usati, valorizzano il lavoro di mediazione culturale del bibliotecario.
Anna Busa, Come facilitare l’incontro con i pubblici in biblioteca, Editrice Bibliografica, Milano 2020.
Esigenze e comportamenti dei pubblici sono influenzati dalle nuove abitudini digitali e dai mutamenti sociali. Comprenderne il linguaggio, le aspettative e i bisogni, è fondamentale per la biblioteca per migliorare servizi e proposte e, soprattutto, per creare empatia e coinvolgimento. Le personas sono uno dei metodi che aiutano nello studio e nell’analisi dei pubblici. Complementari ai processi di segmentazione dei target, inserite nel processo di inbound, le personas creano interessanti condizioni di incontro fra nuove metodologie di progettazione come il design thinking e i concetti di audience development e audience engagement.
Anna Busa: consulente, esperta di strategie di digital marketing per la promozione e la valorizzazione dei servizi e dei patrimoni culturali. Docente a contratto presso il Dipartimento dei Beni Culturali, corso di laurea in Scienza del libro e del documento, Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Campus di Ravenna.
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John Rossman, Il metodo Amazon, Apogeo, 2022.
John Rossman indaga i 14 principi che hanno consentito ad Amazon di crescere fino a divenire la maggiore web company del mondo con un successo che appare inarrestabile: passione per il cliente, capacità di inventare e semplificare, pensare in grande… sono solo alcuni degli ingredienti della formula che ha reso Amazon un leader di mercato da prendere come esempio. Ricco di aneddoti e consigli frutto dell’esperienza diretta dell’autore come responsabile del Marketplace, il libro fornisce spunti essenziali per l’innovazione e la crescita di un business ed è uno strumento utile per tutti gli aspiranti imprenditori, manager e investitori che vogliono avere successo nell’era digitale.
John Rossman: ha lavorato in Amazon dirigendo il lancio e lo sviluppo del Marketplace, che oggi gestisce il 50% di tutti i prodotti venduti dall’azienda di Bezos. Attualmente dirige la Rossman Partners, società di consulenza aziendale che assiste i clienti nel loro percorso di crescita. Ha collaborato con The Gates Foundation, Microsoft, Nordstrom, T-Mobile, Walmart. È molto richiesto dal New York Times, la BBC, la CNBC e Bloomberg in qualità di esperto di Amazon e innovazione digitale.
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Alessio Carciofi, Vivere il metaverso, ROI Edizioni, 2022.
Microsoft, Nvidia, Apple investono e continueranno a investire, Airbnb già immagina di affittare case nella mixed reality, Bloomberg calcola che nel 2024 il giro d’affari salirà a 800 miliardi di dollari e entro fine decennio si raggiungerà un miliardo di utenti: il Metaverso è già realtà e si sviluppa a ritmi esponenziali. È arrivato perciò il momento di fermarsi a riflettere. Vivere il metaverso è una guida che intende spiegare e fare chiarezza sul futuro di questa tecnologia: come cambieranno famiglia, lavoro, istruzione, cultura? Come gestiremo gli aspetti normativi ed etici? Chi usufruirà dei vantaggi? E quali sono i modi per vivere al meglio questa realtà? Il Metaverso è un’opportunità di ripensare la nostra realtà imparando dagli errori del passato. E la sfida più grande che ci attende in questa transizione epocale è quella di non perdere l’umanità e di tenere alta l’attenzione sulle tematiche del benessere, dell’inclusione e della sostenibilità.
Alessio Carciofi: Professore universitario di marketing e digital wellbeing, è una figura di riferimento sui temi del benessere organizzativo e digitale. Collabora con alcune tra le più importanti figure imprenditoriali ed aziende nazionali e internazionali, aiutando dirigenti e team a sfruttare gli strumenti della corporate digital responsibility per valutare e affrontare il tema del digital wellbeing al fine di promuovere una sana cultura digitale.
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Angelo Baiocchi, Italia Comunicante, Lupetti, 2022.
Qual è la buona comunicazione? Quella che segue le regole, non sempre chiare, della correttezza o quella vincente? Questo libro di pensieri liberi, avvincente e ritmato come un romanzo breve, racconta realtà e mitologia, riti linguistici e proclami autoreferenziali del mondo della comunicazione, che riveste un ruolo sempre più centrale, nel bene e nel male, nelle dinamiche del Paese. Inoltre, racconta come comunicare sia un mestiere onorevole, indispensabile alla democrazia e alla prosperità economica, e come in Italia in tanti lo esercitino con deontologia, professionalità e onestà intellettuale. Il mondo della comunicazione in Italia conosce la buona, la mala e la malissima comunicazione. Conosce la commedia dell’arte di tanto giornalismo televisivo e non; le contorsioni equilibriste della crisis communication e degli uffici stampa; le finzioni degli influencer; lo strapparsi le vesti enfatico e inutile sulle fake news. Conosce le corse terrorizzate al taglio dei costi; l’enfasi sulla responsabilità sociale dell’impresa che sembra stia bene su tutto meno che sul lavoro; i miti verbosi sul cambiamento epocale che ogni trimestre partorirebbe un mondo nuovo; le ansie per il posto di lavoro e i giochi di potere intorno al tavolo cliente-agenzia. E conosce le capacità, le fatiche e l’impegno per cercare di fare le cose per bene.
Angelo Baiocchi: è il presidente in Italia di una grande multinazionale della comunicazione. È stato ricercatore di Storia delle dottrine Politiche all’università Ca’ Foscari di Venezia e all’Istituto Universitario Europeo di Firenze, nonché docente di Marketing all’Università Sapienza di Roma. Ha lavorato dieci anni in Rai. È stato direttore della comunicazione e capo ufficio stampa al Comune di Roma e amministratore delegato di una grande agenzia media. Giornalista pubblicista, autore di numerosi libri e saggi di storia del pensiero politico e di marketing. Velista, ha doppiato Capo Horn su una barca a vela di 14 metri.
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Eugenio Mazzarella, Contro metaverso, Mimesis, 2022.
Dopo Facebook, il nuovo vangelo di Zuckerberg, il Metaverso, ci promette il compimento della vita “ibrida”, “potenziata”, dell’onlife: la piena transitività, grazie al digitale e all’Intelligenza Artificiale, del mondo reale nel mondo virtuale. Uno shock antropologico per cui troppi non vedono il vero pericolo di questa distopia del post-umano, cioè l’effetto gorgo, il buco nero dell’online che fagocita la realtà offline, la vita come tale. Non governata, l’era digitale più che spaesare rischia di svellere l’umano da sé stesso e dal suo ambiente, in nome della truffa dell’Intelligenza Artificiale che vuole consegnare l’umano a una rete di governo e di controllo, anziché dargli più “mondo”, più libertà. Immersi come siamo in questa distopia, l’unica via di uscita possibile è “salvare la presenza”.
Eugenio Mazzarella: Professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, è tra i principali interpreti italiani del pensiero di Martin Heidegger. Deputato al Parlamento nella XVI Legislatura per il Partito Democratico.
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Ilaria Fiorentini, Sociolinguistica delle minoranze in Italia, Carocci, 2022.
L’universo linguistico italiano, tradizionalmente variegato e complesso, comprende, oltre alla lingua nazionale e alle sue varietà, dialetti italo-romanzi e lingue delle minoranze storiche. Grazie ai flussi migratori, tale quadro si è arricchito in tempi recenti con l’apporto di nuovi parlanti e di nuove lingue. Il volume introduce, da una prospettiva sociolinguistica, alcuni temi legati alle minoranze linguistiche e alle lingue minoritarie parlate oggi in Italia. Sono esaminati sia il plurilinguismo “storico” (le minoranze di antico insediamento), sia quello recente (le “nuove” minoranze), indagando vari aspetti: dalla descrizione delle diverse comunità minoritarie alla discussione dei provvedimenti adottati per la loro tutela, ai repertori linguistici, con alcuni esempi di uso di queste lingue. Particolare attenzione è data al contesto scolastico, guardando all’insegnamento delle lingue minoritarie storiche, ma anche a questioni relative alla presenza sempre crescente delle “nuove lingue” nella scuola. Infine, sono proposti alcuni approfondimenti su fenomeni specifici, e in particolare sul contatto linguistico, sui paesaggi urbani plurilingui, ma anche sull’uso delle lingue minoritarie nei media e online.
Ilaria Fiorentini: Laureata in Scienze Linguistiche all’Università di Torino (2011) e ha conseguito il dottorato di ricerca in Linguistica presso l’Università degli Studi di Pavia (2014), dove è attualmente ricercatrice e docente di Sociolinguistica. Tra i suoi temi di ricerca principali figurano, oltre alla sociolinguistica, la linguistica acquisizionale, la pragmatica, il contatto linguistico e le lingue online; su questi ha pubblicato diversi articoli su riviste scientifiche italiane e internazionali. È autrice di una monografia dal titolo “Segnali di contatto. Italiano e ladino nelle valli del Trentino–Alto Adige” (Milano, FrancoAngeli, 2017).
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Vanni Codeluppi, Sociologia dei consumi, Carocci, 2022.
Gli individui non possono fare a meno dei consumi per costruire la propria identità sociale. Per comprendere tale fenomeno, l’analisi sociologica dei consumi ha sviluppato una ricca tradizione internazionale di ricerca che, nata nel XIX secolo, è divenuta una delle più rilevanti nelle scienze sociali. Il volume presenta i principali concetti di questa tradizione. La prima parte del testo analizza l’origine della cultura del consumo evidenziandone caratteristiche e i limiti. La seconda considera le principali interpretazioni elaborate dai sociologi per spiegare la fenomenologia del consumo. La terza parte mostra come i comportamenti di consumo siano influenzati dalla famiglia, dai gruppi sociali, dagli stili di vita e dalla cultura di appartenenza.
Vanni Codeluppi: professore ordinario di Sociologia dei media presso l’Università IULM di Milano, dove è stato direttore del Dipartimento di Comunicazione, arti e media ed è coordinatore del Dottorato in Communication, Markets and Society, Vanni Codeluppi ha insegnato anche nelle università di Urbino, Palermo, Modena e Reggio Emilia. Studioso dei fenomeni comunicativi presenti nel mondo dei consumi, dei media e della cultura di massa è autore di neologismi come “vetrinizzazione sociale“, “biocapitalismo“, “lusso democratico”.
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Ida Cortoni, Vincenzo Cristallo, Valentina Faloni, Miriam Mariani, Dai dati allo storytelling. Il ruolo dell’infografica nel racconto della pandemia Covid-19, Franco Angeli 2022.
Il volume compendia i risultati di una ricerca e di un convegno, svolti tra il 2020 e il 2021, dedicati al ruolo dell’Infografica nel racconto della pandemia Covid-19. Inoltre, riflette sull’interdisciplinarità che intercorre tra l’Information Design e le Scienze della Comunicazione per la tessitura di apparati critico-interpretativi alla base dei processi di analisi e progettazione di sistemi informativi complessi nell’ambito del “design della comunicazione”. Il si compone di tre parti: “I territori della ricerca”, ovvero le dissertazioni teoriche intorno alle premesse scientifiche e metodologiche adottate; “I risultati della ricerca”, sul resoconto sintetico dell’indagine svolta; “I contributi alla ricerca”, una selezione degli interventi ospitati nel pubblico incontro in grado di rappresentare parte della fenomenologia comunicativa che scaturisce da un avvenimento senza precedenti.
Ida Cortoni: docente di Digital Education e Analisi dell’Immagine e dello Storytelling presso il Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura della Sapienza Università di Roma;
Vincenzo Cristallo: docente di Design presso il Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura della Sapienza Università di Roma;
Valentina Faloni: dottore di ricerca in Comunicazione, Ricerca Sociale e Marketing presso il Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura della Sapienza Università di Roma;
Miriam Mariani: dottore di ricerca in Design presso il Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura della Sapienza Università di Roma.
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Paolo Fabbri, Segni del tempo, Meltemi, 2022.
Da Abiura a Zero, passando per Clandestino, Cosmopolitica, Disinformazione, Flessibilità, Futuro, Immunità, Parolacce, Riformista, Vergogna e tante altre voci, questo lessico non vuole chiudere le parole che usiamo in definizioni precise, ma attraversare con esse pratiche di senso, espressioni, azioni, passioni e ragioni del vivere contemporaneo.
In origine pubblicate singolarmente nella rubrica Parole, parole, parole del quotidiano “l’Unità”, queste voci vogliono essere un organismo semiotico vivente e sperimentale, e sperano di attecchire in vari campi semantici. Perché il senso delle parole, secondo Fabbri, non è intrinseco, ma è definito dalla loro posizione nel discorso e continuamente negoziato nelle conversazioni e nei dibattiti.
Anche i temi trattati – semiotica, arte, letteratura, scienza, media, politica, guerra – rispondono all’esigenza di una nuova alleanza tra discorsi, di un’etologia dell’enunciazione, delle pratiche di senso in scambio e conflitto perenne, politicamente scorrette e intessute di parole sempre penultime.
Paolo Fabbri :(1939-2020) semiologo. La sua attività intellettuale ha spaziato in molteplici campi: dal linguaggio alle arti, dalla comunicazione alla filosofia, dalla sociologia all’epistemologia. Tra le sue recenti pubblicazioni ricordiamo: Fellinerie (2016); L’efficacia semiotica (2017); Biglietti d’invito per una semiotica marcata (2021).
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Gianfranco Marrone, Tiziana Migliore, Iconologie del tatuaggio, Meltemi 2021.
Le mummie egizie lo dimostrano: gli esseri umani si tatuano da almeno cinquemila anni. Una pratica simbolica che ha oggi una diffusione planetaria, con un portatore di tatuaggio su dieci in Europa, Italia compresa. Ma qual è il senso e il valore, per chi si tatua, dell’iscrizione indelebile di figure e lettere sulla superficie sensibile della pelle? E che cosa comunicano i segni tegumentari? Questo libro offre le prime descrizioni semiotiche del tatuaggio. Indaga il doppio effetto degli inchiostri nell’epidermide: le relazioni esterne fra corpi e icone (pitture, ferite, perforazioni, scarificazioni…) e le percezioni interne, ipodermiche, che mettono alla prova e controllano il proprio sentire. Analisi di tatuaggi con motivi, stili e generi particolari, e di discorsi e racconti fotografi ci, filmici, televisivi, artistici e commerciali sul tatuaggio svelano l’emergere del carattere sul corpo, nella reversibilità e nelle oscillazioni fra il come ci si vuol dare a vedere e il come si è.
Gianfranco Marrone: saggista e scrittore, lavora sui linguaggi e i discorsi della contemporaneità. È professore ordinario di Semiotica all’Università di Palermo. Tra i suoi ultimi scritti: Addio alla Natura (2011), Introduzione alla semiotica del testo (2011), Stupidità (2012), Figure di città (2013), Gastromania (2014), Semiotica del gusto (2016), Prima lezione di semiotica (2018).
Tiziana Migliore: insegna Semiotica all’Università di Roma Tor Vergata e Tecniche espressive ed educazione all’immagine alla LUMSA di Palermo. Segretario scientifico del CiSS, Centro internazionale di Scienze Semiotiche “Umberto Eco”, e vicepresidente dell’Associazione Internazionale di Semiotica Visiva (AISV-IASV), ha pubblicato le monografie: Miroglifici (2011), Biennale di Venezia. “Il catalogo è questo” (2012) e I sensi del visibile (2018)
a r t i c o l i d i r i v i s t e
Stefania Garassini, L’universo dei teen drama
(in “Studi Cattolici”, anno 66°, n. 741/novembre 2022, pag. 64-65)
Il teen drama (serialità televisiva che ha per tema la vita degli adolescenti) è un genere piuttosto recente. Tra i primi titoli il più noto è senza dubbio Happy Days (trasmesso dall’americana Abc tra il 1974 e il 1984, in Italia dalla Rai tra il 1977 e il 1987 e per una stagione da Canale 5). Negli anni ’90, soprattutto con Beverly Hills 92010, il genere abbandona la rappresentazione “rassicurante” e “in sostanziale continuità con il mondo adulto” per intraprendere una narrazione dall’interno che coinvolge argomenti delicati come le relazioni sessuali, l’abuso di alcool e droghe, l’Aids.
Attualmente il teen drama è molto presente nell’offerta delle piattaforme in streaming con programmi – da Summertime a Skam, da Euphoria a Mare Fuori a Tredici a Teen Wolf… – che prendono in considerazione situazioni più o meno “estreme” in cui compaiono anche elementi crime o fantascientifici.
L’articolo di Stefania Garassini indaga le modalità con cui vengono affrontati i temi psicologici, sociali, affettivi legati alla complessa età adolescenziale e formula proposte affinché il genere possa acquisire un reale valore formativo.
(consultabile presso la Biblioteca di Comunicazioni di massa)
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Riccardo Rossiello, Ci vorrebbe un metaverso 2.0
(in “Media Key”, anno 66°, n. 416/ottobre 2022, pag. 24-27)
Il sogno di Mark Zuckerberg è ancora una scatola più vuota che piena, ma nonostante i frequentatori del metaverso siano assai meno di quelli previsti (anche a motivo dell’alto costo dei visori dedicati), continuano gli investimenti. Nuove tecnologie si affacciano all’orizzonte (MicroLED, LEDoS, OLED…) mentre si auspica un metaverso più accessibile, attraente, originale e appagante che superi lo spazio ludico, di shopping e di intrattenimento per divenire mezzo di utilità sociale a vari livelli.
(consultabile presso la Biblioteca di Comunicazioni di massa)
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Carlo Bellavite Pellegrini, Maurizio Faroni, Outlines of New Economic Paradigms. Answers of the Social Doctrine of the Church to the Meaningful Questions of Our Time
(in “Rivista internazionale di scienze sociali”, anno CXXX, n. 3, Luglio-Settembre 2022).
Dinanzi alle grandi emergenze economiche, finanziarie, ambientali e sanitarie che sconvolgono il pianeta e richiedono concrete soluzioni, una risposta può essere rintracciata nella Dottrina Sociale della Chiesa. Le grandi encicliche sociali, dalla Rerum Novarum di Leone XIII alla Caritas i veritate di Benedetto XVI, alla Laudato Si’ di Papa Francesco, possono costituire una preziosa fonte di ispirazione e di azione anche per i non credenti che abbiano a cuore il bene dell’umanità.
L’articolo individua percorsi per conciliare i trends economici con le aspirazioni dei popoli e degli individui. In particolare, avverte come una gestione manageriale e un comportamento individuale coerenti con le disposizioni della Dottrina Sociale possano suscitare e realizzare nuove speranze.
(in inglese. Consultabile presso la Biblioteca di Comunicazioni di massa)
Anno 2022
Roberto AMEN, In onda. Visioni e storia di ordinaria Tv, EGEA, Milano, 2016
Il giornalismo televisivo ha peculiari caratteristiche, soprattutto quando va in diretta, senza rete, con le attese, l’eccitazione, le ansie, gli imprevisti e i tempi ridottissimi. Roberto Amen racconta in prima persona il bello e il brutto della diretta con storie, curiosità, aneddoti. Da Vermicino all’attentato a Papa Giovanni Paolo II, cronache e magagne dietro e davanti alle telecamere.
Roberto Amen: giornalista. Dal 1986 al 1991 è conduttore del TG2 Ore tredici. Dal 2002 al 2013 è vicedirettore di Rai Parlamento.
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Simone ARCAGNI, Immersi nel futuro. La Realtà virtuale, nuova frontiera del cinema e della TV, Palermo University Press, Palermo 2020
Il primo Libro bianco italiano sulla Realtà virtuale con dati, interviste, testimonianze che ricostruiscono il panorama nazionale e internazionale e introducono l’analisi degli scenari e delle opportunità futuri per il Servizio pubblico e per gli operatori privati.
Simone Arcagni: Docente all’Università di Palermo. Studioso, consulente, curatore e divulgatore di nuovi media e nuove tecnologie. Collabora con Nòva-Il Sole24Ore, Repubblica, FilmTV, Segnocinema, Che Fare, Impactscool Magazine. Collabora con la trasmissione Rai Digital World. Ha fondato e dirige la rivista scientifica ESJournal.
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Autori Radiofonici, Books LLC, Memphis, USA, 2011
Brevi schede con biografia, bibliografia, filmografia e opere varie di: Antonella Ferrera, Antonio Amurri, Bernardino Zapponi, Castellano e Pipolo, Claudio Grimaldi, Corrado Mantoni, Dino Falconi, Dino Verde, Enrico Vaime, Faele, Federico Fellini, Fiorenzo Fiorentini, Fulvio Palmieri, Garinei e Giovannini, Italo Terzoli, Marcello Casco, Marcello Marchesi, Michele Galdieri, Nicola Manzari, Orio Vergani, Renzo Tarabusi, Riccardo Mantoni, Riccardo Massucci, Vittorio Metz
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Luca BARRA, Giuliana C. GALVAGNO (a cura di), Media-storie. Lezioni indimenticate di Peppino Ortoleva, Viella, Roma 2020
La raccolta evidenzia la vastità degli interessi accademici e intellettuali di Peppino Ortoleva, la molteplicità dei suoi punti di vista, la profondità e originalità delle sue analisi, la generosità nell’aprire campi o percorrere traiettorie inesplorati. E testimonia quanto sia stato produttivo il suo approccio allo studio della storia contemporanea e dei media in particolare. Ogni capitolo riprende un intervento, un seminario, una relazione in un convegno, un’introduzione, uno scritto d’occasione, un momento di insegnamento o di divulgazione tra i molti che non hanno trovato spazio altrove. Lezioni indimenticate, trascritte o parafrasate in forma completa o per ampi stralci per consentire un accesso diretto alle riflessioni di Ortoleva mettendone in luce varietà e ricchezza e rendendole fruibili. Ogni contributo funziona inoltre da innesco a una riflessione e un inquadramento generale. Questo libro è un medium “freddo”, direbbe Marshall McLuhan, perché offre una conoscenza frammentaria, ma al tempo stesso obbliga il lettore a unire i puntini, a inserirsi in prima persona e farsi parte di un percorso intellettuale.
Peppino Ortoleva: è stato docente di Storia dei mezzi di comunicazione all’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato oltre un centinaio di lavori scientifici su storia, società e media, ha curato la nuova edizione italiana de Gli strumenti del comuniucare di Marshall McLuhan (il Saggiatore, 2015) e con Barbara Scaramucci Enciclopedia della radio (Garzanti, 2003).
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Massimo BUSTREO – Marta MUSCARIELLO, Public speaking. Cultura e pratiche per una comunicazione efficace, Dino Audino, Roma 2022
La performance di public speaking è un’attività sintetica, che mette insieme tanti aspetti: l’impressione finale è sempre unitaria e difficilmente scomponibile». Gli autori, coinvolgendo il lettore in prima persona, non solo lo allenano a “scomporre” i molti aspetti del discorso in pubblico ma lo invitano a esercitare i propri punti di forza (e di debolezza), fino a catturare le strutture argomentative che meglio si attagliano alla propria personalità e alle proprie intenzioni. Una vera e propria Bibbia dell’abilità di parlare in pubblico, un valido strumento per non farsi trovare (mai più) impreparati quando si deve “prender parola”. Firma la prefazione Valentina Garavaglia, professore ordinario di Discipline dello spettacolo presso la IULM di Milano.
Massimo Bustreo: docente di Psicologia e Comunicazione all’Università IULM di Milano. Consulente in psicologia del lavoro, coach professionista. Formatore sui temi di psicologia del denaro, processi decisionali, creatività, comunicazione efficace e public speaking, management, dinamiche di gruppo e relazioni interpersonali. È autore di: Mind uyour Future. Il coaching al di là del coaching (2021), La terza faccia della moneta (2018), Tesi di laurea step by step (2015).
Marta Muscariello: fonetista e linguista. Insegna Linguistica, Fonetica, Retorica e Public speaking all’Università IULM di Milano. Ha scritto Introduzione alla fonetica. Con esercizi (2010).
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Emma BARRON, Popular High Culture in Italian Media, 1950-1970, Palgrave Macmillan, 2018
La cultura di élite e il boom della cultura di massa in Italia negli anni ’50 e ’60 – L’influenza della letteratura, dell’arte e della musica sull’identità italiana moderna. I classici letterari pubblicati sui settimanali illustrati, la trasmissione in televisione di opere teatrali, la corrispondenza dei lettori con intellettuali e artisti come Moravia, Mann e Quasimodo, e le altre opportunità offerte dai mezzi di comunicazione di massa al popolo italiano per usufruire dell’alta cultura e trasformare le moderne identità degli italiani.
Emma Barron: storica culturale. Ha conseguito un dottorato di ricerca in storia in co-tutela presso l’Università di Sydney e l’Università di Bologna nel 2016. Honorary Research Associate presso l’Australasian Center for Italian Studies (ACIS) e Ralegh Radford Rome Awardee presso la British School at Rome (BSR).
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Vincenzo BASILI, L’immagine in movimento. Teoria e tecnica di produzione cinetelevisiva e news, Pendragon, Bologna 2012
Il libro propone al lettore – soprattutto a chi desideri esprimersi attraverso la televisione o il cinema – quanto serve per capire l’argomento, per poi passare alla realizzazione. Basili offre una chiave interpretativa per approfondire cosa c’è dietro le quinte di ciò di cui siamo spettatori sul grande o piccolo schermo. L’impostazione divulgativa rende il volume fruibile anche a non addetti ai lavori. Con l’intento di soddisfare il piacere di conoscere, vi sono approfondimenti che possono essere evitati da chi abbia interessi specifici senza per questo impedire la comprensione del discorso principale. L’intento dell’Autore è fornire uno strumento di lavoro da consultare al momento del bisogno, nel corso della propria attività, o quando si vuole semplicemente approfondire un tema.
Vincenzo Basili: bolognese, nel 1979 entra in RAI dove contribuisce alla sperimentazione e all’avvio della Terza Rete. Laureato in Scienze politiche con tesi sulle politiche radiotelevisive in Italia, collabora con il periodico Problemi dell’Informazione. Giornalista professionista, insegna Teoria e tecnica di produzione news nell’ambito del master in Giornalismo della Scuola superiore di giornalismo dell’Università di Bologna. È autore e regista di documentari.
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Alessia D’AMICO, Fare scenografia per il cinema. Dall’ideazione alla realizzazione sul set. Dino Audino, Roma 2022
Le fasi della costruzione di un’ambientazione cinematografica percorse con il supporto di immagini esplicative e numerosi esempi tratti da opere contemporanee. Il libro fornisce tutti gli strumenti teorici e pratici per affrontare le criticità del mestiere di scenografo e per individuare soluzioni creative.
Alessia D’Amico: scenografa teatrale, ha insegnato Scenotecnica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Per il cinema, ha collaborato ai film di Sabina Guzzanti, Abdellatif Kechiche, Marco Bellocchio, Roberto Andò nonché a serie RAI e SKY.
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Gianni DI GIUSEPPE – Carlo Cesarini da Senigallia scenografo televisivo, Catalogo della mostra “Scene Cesarini da Senigallia”, Senigallia (AN), Rocca Roveresca, 26 maggio 2012
La mostra ha fornito l’occasione per ripercorrere i primi venticinque anni di televisione in cui la RAI ha sperimentato i propri linguaggi ricercando il cosiddetto “specifico televisivo”. Ricerca a cui Carlo Cesarini da Senigallia ha contribuito in qualità di scenografo. Il catalogo riprende l’articolazione della mostra in quattro sezioni: biografia, romanzo sceneggiato (o teleromanzo), varietà, eventi comunicativi.
Gianni Di Giuseppe: dirigente Rai, è stato responsabile della produzione dei telegiornali, della Pianificazione e produzione di Raitre, vicedirettore di Rai International, Direttore della Sede regionale Rai per le Marche.
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Ada FERRARI, Milano e la Rai un incontro mancato? Luci e ombre di una capitale di transizione (1945-1977), FrancoAngeli, Milano 2002
Nel 1954 la grande avventura della Tv è partita da Milano, grazie alla predisposizione tecnologica e professionale del capoluogo lombardo. Dopo essersi consolidata nel costume degli italiani, però, la televisione il cuore della televisione pubblica s’è decisamente trasferito a Roma. Quali carte ha giocato Milano per garantirsi un ruolo di polo fondamentale della radiotelevisione durato più o meno un ventennio? Come hanno agito i “poteri forti” milanesi – editori, giornalisti, industriali, accademici, ecclesiastici, politici – in ordine alla questione televisiva? Attraverso interviste a testimoni e protagonisti della storia della radio e della televisione coinvolti a vario titolo nelle scelte che hanno delineato l’identità mass-mediale di Milano, l’Autrice intende rispondere a un quesito: perché la Tv pubblica ha preferito l’ombra del “Cupolone” a quella della Madonnina?
Ada Ferrari: docente di Metodologia della Ricerca storica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Statale di Milano. Collabora con varie riviste di cultura e politica. Ha pubblicato: Luigi Meda. Da Giolitti a Moro (1982), La civiltà industriale. Colpa e redenzione (1984), La cultura riformatrice. Uomini, tecniche, filosofie di fronte allo0 sviluppo (1995), Milano città della radiotelevisione (2000).
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Lorenzo GRAZIANI, Che cos’è la fiction, Carocci Editore, Roma 2021
Quando una storia di fantasia è considerata menzogna e quando assume invece valore estetico? Se Emma Bovary e Anna Karenina non esistono, come possiamo emozionarci per i loro tragici destini? È possibile apprendere dai mondi di invenzione qualcosa di valido nel mondo reale? Per far luce su simili questioni, Lorenzo Graziani propone una panoramica delle ricerche sulla fiction compiute in vari ambiti, inserendole in un quadro organico. Sulle orme di Aristotele, secondo cui il dominio eletto della creazione letteraria è quello del possibile, uno dei più affascinanti e vitali filoni della narratologia contemporanea ha associato i mondi di invenzione ai mondi possibili teorizzati dai filosofi. Tali analisi hanno ridato linfa agli studi estetico-letterari offrendo nuovi strumenti per indagare anche forme di espressione multimediali e interattive, come la fiction ipertestuale e il videogioco
Lorenzo Graziani: dottore di ricerca in Teoria della letteratura e docente nella scuola secondaria di secondo grado. Ha pubblicato saggi sui rapporti tra filosofia e romanzo in riviste e in volumi collettanei.
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Giulia MANZI, Il tempo non basta mai. Alberto Manzi: una vita tante vite, add editore, Torino 2014
Pedagogista e scrittore, grazie alla trasmissione Rai Non è mai troppo tardi il maestro Alberto Manzi ha insegnato a leggere a milioni di italiani ed è diventato un’icona della televisione italiana. La sua storia sorprendente rivive nel racconto della figlia Giulia che rivela un inedito maestro Manzi che per vent’anni trascorre almeno un mese in America Latina e insegna a leggere e scrivere ai campesinos analfabeti. Difende i diritti all’istruzione e a una vita dignitosa sfidando apertamente regimi autoritari e repressivi. Viene arrestato, torturato, ma non si da per vinto. Trasporta esplosivi in scatole di conserva, aiuta prigionieri politici ad evadere. In Bolivia, nei primi mesi del 1984, fugge rubando camion e aerei, gabbando polizia e narcotrafficanti.
Giulia Manzi: studia e approfondisce tematiche legate alla pedagogia scolastica a partire dagli studi universitari. Tiene corsi di formazione per docenti.
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Antonio LARI, Sistemi di ripresa e di registrazione. In Rai dal 1950 ad oggi, Sandit, Albino (BG), 2012
Excursus storico e tecnico su come si lavorava in televisione, specificamente in Rai, all’epoca della sperimentazione e con strumenti di ripresi e di registrazione ormai scomoparsi.
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Peppino ORTOLEVA, Il secolo dei media. Stili, dinamiche, paradossi, il Saggitore, Milano 2022
Osservare le attuali forme di comunicazione di massa e riflettere sulle implicazioni socioculturali, non farsi disorientare dalle novità e distinguere i cambiamenti reali dalle mode passeggere: Il secolo dei media attraversa tutti i paradossi e le dinamiche dei mass media dal Novecento a oggi.
A partire dagli anni Novanta, complice la diffusione di Internet e l’avvento di smartphone e social network, la nostra società ha subito trasformazioni radicali. Ma per comprendere il ruolo che i media hanno nel presente, e come gestire le sfide che ci pongono, dobbiamo distinguere cosa sia realmente inedito e cosa invece non somigli più a un ricorso storico, e soprattutto osservare ciò che abbiamo ereditato dal secolo dei media, il Novecento. Peppino Ortoleva ricostruisce la storia dei media dal secolo scorso a oggi e analizza i cambiamenti che questi hanno portato nel modo in cui comunichiamo. Muovendosi tra storiografia e antropologia, si sofferma tanto sulle scelte politiche implicite nel progresso tecnologico quanto sulle loro ripercussioni in campi non direttamente connessi con il mondo della comunicazione, come la caduta di tabù che sembravano incrollabili, il diffondersi della pornografia e il ruolo delle abitudini d’acquisto nella costruzione di una comunità. Ogni nostro atto è comunicazione, perfino subire il continuo flusso di messaggi cui siamo sottoposti; se non ne comprendiamo le implicazioni, il rischio è di esserne agiti inconsapevolmente. Il secolo dei media, nel solco della tradizione di maestri quali Marshall McLuhan e Umberto Eco, Roland Barthes e Susan Sontag, ci guida attraverso il paradosso della comunicazione umana: essa si fonda sulla possibilità di entrare in contatto con l’altro in virtù delle somiglianze che intercorrono con lui, e al contempo è resa necessaria dall’irriducibile diversità tra individui. E se la comunicazione è a livello di massa, i paradossi diventano un mare. Un mare in moto perpetuo, da affrontare con gli strumenti adeguati.
Peppino Ortoleva: è stato docente di Storia dei mezzi di comunicazione all’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato oltre un centinaio di lavori scientifici su storia, società e media, ha curato la nuova edizione italiana de Gli strumenti del comuniucare di Marshall McLuhan (il Saggiatore, 2015) e con Barbara Scaramucci Enciclopedia della radio (Garzanti, 2003).
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Gennaro PESANTE, La Terza Repubblica della Tv. Grillo, Celentano, Baudo e molto prima Guglielmo Giannini: quelli che fecero l’impresa. Senza saperlo, Bibliotheka Edizioni, Roma 2021
Un saggio che analizza lo stretto rapporto fra televisione e politica negli anni Ottanta. Nell’immaginario collettivo la Terza Repubblica nasce dopo il 2013. Ma è davvero così? Esistono realmente queste tre repubbliche? Chiediamoci, piuttosto, se negli anni Ottanta l’Italia sia stato un Paese “scalabile”. Un’
Italia indiscussa potenza economica con governi che cambiano spesso, ma con una classe dirigente solida. Un’ Italia con una politica estera inflessibile che innervosisce pure i più potenti alleati (vedi la Crisi di Sigonella). Sono gli anni dello strapotere del piccolo schermo, dei grandi show del sabato sera, dei personaggi che tengono incollati milioni di spettatori davanti a giochi e balletti. È l’epoca del Pippo Baudo nazionalpopolare, ma pure dei “sermoni”, dell’incitamento alla disobbedienza nei confronti della politica. È l’epoca di Beppe Grillo e di Adriano Celentano. Nel frattempo, il mondo sta cambiando, ma in pochi se ne accorgono. È in questo periodo che comincia la lunga marcia della rivoluzione digitale, che non partirà dalla Silicon Valley, ma dal cuore della vecchia Europa. Insomma, tutto sta per cominciare. Il Vaffaday è lontano. Ma tutto avverrà… Trent’anni dopo.
Gennaro Pesante: giornalista, comunicatore politico/istituzionale, esperto di televisione e di Servizio Pubblico radiotelevisivo, lavora presso l’Ufficio stampa e comunicazione della Camera dei Deputati. Ha scritto vari saggi sul rapporto tra politica e televisione.
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Biagio PROIETTI, Maurizio GIANOTTI, Il segno del telecomando. Dallo sceneggiato alla fiction, Rai Eri, Roma 2015
Il 4 gennaio 1954 inizia l’avventura della Rai e, con essa, la realizzazione dei primi sceneggiati, adattamenti da opere letterarie, progenitori dell’attuale fiction. Il segno del telecomando affronta i “primi 60 anni” di questo entusiasmante viaggio ricostruendo la storia delle numerose produzioni Rai, cercando anche di andare oltre lo schermo attraverso testimonianze di autori, registi, attori, critici che hanno reso la televisione un tassello fondante della vita del nostro Paese. La storia della fiction Rai è un ritratto dell’Italia, degli italiani e di ciò che più li ha emozionati. Gli amanti del dramma o della commedia romantica, gli appassionati del genere giallo o poliziesco, coloro che ricordano il dott. Manson de La Cittadella, i casi di Nero Wolfe, le Inchieste del Commissario Maigret, quelli che negli ultimi anni seguono con passione le avventure del Commissario Montalbano, di Don Matteo o di Un posto al sole, potranno incontrare tra queste pagine i propri beniamini e chi li ha creati, e scoprire anche artisti che hanno contribuito al loro successo e che sovente sono rimasti dietro le quinte.
Biagio Proietti: (1940-2020) è stato sceneggiatore, regista e scrittore attivo nel cinema e in televisione fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Ha legato il suo nome ad alcune produzioni per il cinema horror, fra cui il film del 1981 Black Cat (Gatto nero) la cui regia cinematografi ca è firmata da Lucio Fulci. In televisione il suo primo successo è stato Coralba; in seguito ha firmato, creato e sceneggiato tutti gli episodi della serie televisiva Dov’è Anna?. della miniserie Philo Vance sull’omonimo investigatore-dandy, portato sul piccolo schermo da Giorgio Albertazzi, oltre ad altri titoli “storici” come Un certo Harry Brent, Come un uragano, Lungo il fiume e sull’acqua, Ho incontrato un’ombra, Incontrarsi e dirsi addio…
Maurizio Gianotti: è stato uno degli autori storici di “Forum” e ha ideato e realizzato programmi originali. Attualmente, oltre a insegnare Teoria e Tecnica del linguaggio radiotelevisivo alla Link Campus University e Teoria e Tecnica del format presso il Master in Creative Writing della Luiss, è autore di “Unomattina”, e cura, presso Rai Lab, il corso “La scrittura televisiva dal testo al prodotto” per autori e filmaker. Tra le sue pubblicazioni, La Tv al tempo del Web 2.0 (2012, Armando Editore).
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Il sistema audiovisivo. Evoluzione e dimensioni economiche. Rapporto e-Media Institute-Istituto Bruno Leoni 2018. IBS Libri, Torino 2018
Contributi: L’audiovisivo e il sistema integrato dello Screem Content in Italia. Dimensioni economiche ed evoluzione 2013-2016 (di Emilio Pucci) – FOCUS – OBBLIGHI DI PROGRAMMAZIONE E INVESTIMENTO – Lo sviluppo del sistema della produzione audiovisiva e l’inefficacia di un approccio basato sugli obblighi di programmazione (di Emilio Pucci e Filippo Cavazzoni) – I numerosi dubbi sulla legittimità del “Decreto quote” (di Giovanni Guzzetta)
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