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Progetto filosofi – Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche
Il filosofo italiano Umberto Galimberti in questa intervista spiega il rapporto tra “Psiche e techne”, elementi paradigmatici per comprendere la dimensione umana nell’età della tecnica.
Lo sfondo del pensiero di Galimberti è quello di una eliminazione della contrapposizione tra anima e corpo, spirito e materia. L’essenza tecnica dell’uomo si esprime nelle categoria dell’utile e dell’inutile che, secondo il parere del filosofo, condizionano fortemente il modo di percepire le cose e plasmano potentemente la coscienza dell’uomo. La percezione si declina sotto la categoria della funzionalità.
Lo stesso vale per i sentimenti: più informazioni ricevo, più divento indifferente. Ma muta anche la qualità del pensiero che, nell’età della tecnica diventa un “far di conto”, un rendiconto, un pensiero altamente funzionale ma riduttivo rispetto al panorama illimitato delle possibilità di pensare.
La tecnica, secondo Galimberti, ci abitua a un pensiero binario, il pensiero del “si” e del “no”, impoverendo le sfumature del linguaggio e, ancora, del pensiero.
Molte patologie dell’età pretecnologica oggi non esistono più mentre oggi si assiste a un affiorare di patologie, di sofferenze psichiche legate all’insicurezza e all’ansia da prestazione, per cui il senso di inadeguatezza rispetto a obiettivi sempre più alti e irraggiungibili diventa la causa prima della depressione.
La depressione è un sentimento socialmente indotto da richieste di livelli di prestazione e di efficienza sempre più alti.
Successivamente Galimberti punta l’accento sul fatto che l’uomo è immerso, da sempre, in una dimensione simbolica, come sosteneva anche Jung, altrimenti detta una dimensione plurisignificante, dimensione che, invece, l’età della tecnica appiattisce costringendoci ad un pensiero sempre univoco e privo di simbolismo. La tecnica marginalizza i linguaggi simbolici perché forieri di confusione, quindi pian piano si assiste a una estinzione della dimensione simbolica. Ci sarà meno poesia, meno ideazione, meno immaginazione in quanto presentati come elementi meno utili e meno vantaggiosi.
Riferimenti bibliografici
Galimberti Umberto, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Milano, Feltrinelli, 1999.
Galimberti Umberto, Il tramonto dell’Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers, Milano, Feltrinelli, 2005.
Heidegger Martin, Che cosa significa pensare?, SugarCo, Milano 1979