Progetto filosofi – Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche
Il giurista italiano Umberto Cerroni (Lodi, 5 aprile 1926 – Roma, 27 aprile 2007) spiega che con i tre termini in gioco, liberalismo, socialismo e democrazia, sottintendiamo una serie differenti di oggetti e problemi, essendo per un verso sistemi ideali, per un altro movimenti di uomini e sistemi di organizzazione degli stati, premessa fondamentale per chiarire che siamo di fronte a intrecci di piani differenti che si integrano o si accavallano nei differenti periodi storici. La distinzione, dunque, è pensata a scopo prevalentemente concettuale.
La nascita del liberalismo è il momento emergente della modernizzazione sociale, a cavallo tra il ‘700 e l’800, e in quel periodo storico si assiste alla messa in crisi degli stati assolutistici, alla critica di una concezione secolare del mondo e al rilancio dei temi della razionalità come principio ispiratore dei comportamenti sociali.
La fiducia nella ragione spinge il liberalismo a lasciare nell’oscurità temi che successivamente saranno sollevati da movimenti socialisti che atterranno alle situazioni sociali determinate in cui l’individuo viene calato. Il liberalismo dunque debutta come una teoria generale di un mondo in competizione mentre la successiva critica socialista sottolinea il momento della solidarietà di gruppi umani legati dai medesimi interessi.
Ovviamente, spiega Cerroni, anche il liberalismo contempla, in nuce, alcuni temi sociali che coinvolgono masse crescenti di uomini e popoli. Lo stato di diritto kantiano è lo stato in cui la ragione domina in via esclusiva e in cui la legge è l’incarnazione della ragione, da qui un’attenzione prevalente alla elaborazione razionale dei comandi giuridici e una minore attenzione alla motivazione di tali comportamenti. Il primato della ragione per Kant è ottenuto eludendo le componenti della sensibilità individuale.
In Tocqueville, successivamente, la riflessione liberale sarà incentrata sul tema dell’associazionismo, del tutto assente in Kant. Nelle costituzioni liberali europee dunque, per lungo tempo si continua a mettere al bando quell’associazionismo che invece sarà al centro dell’organismo nazionale americano.
La cosa più affascinante è che la macchina statale, nell’800, va modificandosi attraverso le grandi organizzazioni di massa che fanno capo a movimenti di matrice socialista e democratica. La sovranità non deriverà più da Dio ma dal popolo, divenendo un punto centrale della moderna organizzazione liberale.
Riferimenti bibliografici
Cerroni Umberto, Individuo e persona nella democrazia, Milano, Giuffrè, 1959
Cerroni Umberto, Teoria della società di massa, Editori Riuniti, 1983
Cerroni Umberto, Globalizzazione e democrazia, Lecce, Manni, 2002