“Le Tremiti” di Roberto Costa può essere considerato un esempio paradigmatico di documentario radiofonico per il ricorrere di tutti gli elementi strutturali che lo contraddistinguono e l’avvalersi di tutte le fonti sonore atte a descrivere il luogo. L’esplorazione delle cinque isole che formano l’arcipelago viene effettuata in compagnia di Franco, un bambino del posto furbo, “dal viso coperto di lentiggini”. La vita che scorre fra San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa viene evocata attraverso le voci dei suoi abitanti e i suoni d’ambiente che le accompagnano, primo fra tutti quello delle onde del mare, una sorta di “continuum” che attraversa tutta la durata del programma. Le testimonianze dei tremitesi, per i quali Napoli è il mondo, le voci degli anziani e dei bambini, gli odori, i versi degli animali, i paesaggi che sembrano bloccati in una perenne attesa descritti con forte capacità evocativa, come questo scorcio di San Domino: “Una strada ripidissima che si restringe all’improvviso per diventare viottolo, dodici casette ad un piano dipinte in rosso, una immensa pineta, campi che producono frumento esile e povero, un cavallo che si aggira libero con passo lento sotto il solleone, ciuffi di gerani, un ciuco immobile come fosse pietra all’ombra di un gelso. Non muove nemmeno la coda per scacciare le mosche”. Il percorso tocca poi le grotte dell’isola di San Domino: la Grotta delle Viole, “una grotta che ha per pavimento un mare di smeraldo, magia di colori limpidissimi, racchiusi in un rozzo scrigno di pietra grigia” e la Grotta del Bue Marino “tutta blocchi di pietra dagli spigoli acuti”. Viene poi narrata la storia dell’Abbazia di Santa Maria a Mare a San Nicola trasformata in fortezza contro i turchi, per cui gli stessi monaci divennero guerrieri. Viene citata poi la leggenda delle diomedee, uccelli marini nei quali Afrodite avrebbe mutato i compagni di Diomede annientati da Zeus e il cui canto sarebbe il pianto per l’eroe di Tebe morto proprio alle Tremiti . L’ultima voce è quella di un pescatore che, partito dalle Tremiti per prestare il servizio militare e, successivamente, per andare in guerra, ha poi avuto modo di viaggiare e che ora sogna spesso la vita che si svolge nel continente chiedendosi se avrà mai modo di tornare nei luoghi dove è stato.
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