Il secondo capitolo dedicato a Bologna è incentrato sulle condizioni economiche e sociali della città: il lento recupero dell’agricoltura dopo le disastrose conseguenze della guerra che ha colpito in particolar modo la zona del bolognese, il progresso economico rallentato dall’aumento demografico e dalle richieste sociali, il potenziamento delle infrastrutture, la debolezza del tessuto industriale, evidenziata dalla crisi della massima industria bolognese, la Ducati di Borgo Panigale, i conflitti fra classi e fra generazioni, nei quali si innesta il cristianesimo dalle forti tinte sociali del clero bolognese e, in particolare, del cardinale Lercaro. La trasmissione si conclude col vivido ritratto del pittore Giorgio Morandi, artista intimamente legato a Bologna, che dichiara di lavorare poco e che si trincera evasivo dietro un presupposto “I nostri tempi non permettono di far nulla”.
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