Graziella Campagna (Saponara, 3 luglio 1968 – Villafranca Tirrena, 12 dicembre 1985) è stata una vittima della mafia. Svolgendo la mansione di stiratrice in una lanvanderia, un giorno trova un documento nella tasca di una camicia di proprietà di un certo “Ingegner Cannata”. Il documento rivela che il vero nome dell’uomo è Gerlando Alberti junior, nipote latitante del boss Gerlando Alberti (assicurato alla giustizia anni prima dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa). Quest’informazione le costerà la vita.
Per “Blu notte, misteri italiani”, in una puntata in onda nel 2001, Carlo Lucarelli ripercorre e commenta le ultime ore della ragazza, scomparsa in provincia di Messina, all’uscita dal lavoro e ritrovata cadavere il 12 dicembre 1985, in un forte abbandonato. Sul corpo le tracce di cinque colpi di fucile, e la rivelazione, fatta dalla ragazza alla madre qualche giorno prima di morire, sulla vera identità del cliente della lavanderia dove lavorava.
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