“Scartamento ridotto” è la storia di un treno che deve andare in pensione. Il documentario realizzato da Sergio Zavoli nel 1952 racconta la vicenda del trenino a vapore della linea ferroviaria a scartamento ridotto Rimini – Novafeltria. Dopo molti anni di onorato servizio sarà sostituito da moderne automotrici a nafta. La notizia ebbe molta risonanza nei paesi lungo la linea di percorrenza e in breve tempo divampò la polemica. La popolazione si divise in due gruppi: oppositori e favorevoli. I più anziani difendevano il vecchio treno menzionandone solo i meriti, mentre, soprattutto i più giovani accolsero positivamente il cambiamento per la modernità e funzionalità del nuovo convoglio ferroviario. La diversità di opinione assunse, talvolta, toni accesi e furono organizzati dibattiti pubblici. Zavoli ricorda che una sera nella sede di una cooperativa nella frazione di Vergiano si scontrarono un maestro elementare, rappresentante della corrente progressista, e un professore della zona, fautore della tesi conservatrice. Spesso nei contraddittori organizzati dai cittadini, venivano menzionati personaggi storici importanti passati in Valmarecchia: da Giulio Cesare con le legioni dopo aver varcato il Rubicone a San Francesco d’ Assisi quando si recò a La Verna per prendere le stigmate. Il giornalista costruisce la sua inchiesta attraverso le testimonianze degli abitanti dei comuni coinvolti e dei rappresentanti del governo. Tra le interviste più interessanti quelle a una coppia di anziani contadini di Mercatino Marecchia, ai frati francescani del convento di Verucchio, a un macchinista dello storico trenino e a un ingegnere del governo che attribuisce la scelta ufficiale alla scarsa rendita economica del trenino a vapore. Adele e Luigi nel 1916 hanno fatto il viaggio di nozze sul trenino, al microfono di Zavoli esprimono rammarico per la perdita della locomotiva a vapore che con il suo simpatico sbuffare allietava le loro difficili giornate di lavoro nei campi. Anche i frati francescani del convento che vivono sul colle sono in ansia per le sorti del treno che viaggia lungo la strada già attraversata da San Francesco, come sottolinea nell’intervista il padre Priore :” Questa che fa il trenino è la stessa strada che ha fatto San Francesco quando andò a La Verna per ricevere le stigmate: è una strada santa. Un poeta racconta che dove il santo passava gli arbusti si inchinavano e le spine si mutavano in roselline. Qui il santo fece sosta, vede il cipresso? È l’albero piantato da lui”. Il macchinista del trenino prossimo alla pensione, ama visceralmente la locomotiva a vapore e accoglie con sospetto la sua sostituzione. Nell’intervista sottolinea:”La macchina a vapore mi piace di più, son nato sulla macchina a vapore. Vado meglio con la macchina a vapore che con il motore a scoppio”. Il documentario si conclude con la cerimonia ufficiale di saluto al vecchio treno alla presenza delle autorità dello Stato, della banda musicale e della popolazione; con l’augurio che il nuovo mezzo sia più funzionale e consono alle moderne esigenze di trasporto.
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