Il documentario “Organi”, realizzato dalla giornalista Pia Moretti nel 1954, indaga sulla storia di antichi organi nelle chiese di Roma. Un’idea nata, come rivela la stessa autrice “un giorno entrando nella chiesa di San Giacomo a Roma, elegante e suggestiva, dove un organo suonava semplici melodie gregoriane”. Il racconto radiofonico prende avvio con una breve introduzione sulle origini dell’organo e la sua evoluzione nel tempo prima di diventare lo strumento principe della musica sacra occidentale. L’arte organaria incominciò a diffondersi nel quattordicesimo secolo, si consolidò l’interesse alla costruzione dello strumento e, nel corso dei secoli, si perfezionò, se ne studiò la bellezza del suono e, l’estetica, divenne parte essenziale dei cori polifonici, s’impose per la potenza sinfonica e si trasformò nel simbolo della preghiera per migliaia di fedeli. La giornalista, per la sua inchiesta, fa capo al Pontificio Istituto di Musica Sacra, luogo, dove l’organo ha il suo culto, la sua tradizione e la sua continuità:”Trovai qui la più perfetta realizzazione dell’organaria italiana moderna”. Il maestro Giuseppe Cianfriglia, insegnante dell’Istituto e professore di Organo al Conservatorio di Pesaro, al microfono della radio illustra le principali caratteristiche dell’ organo Mascioni, uno strumento monumentale costruito negli anni trenta dall’omonima famiglia di organari. Segue l’esecuzione di un brano di Bach del maestro Ferruccio Vignanelli, titolare della cattedra di Organo dell’Istituto. Il musicista, nell’intervista successiva, spiega l’essenza profonda di questo strumento musicale, l’emozione che si prova nel suonarlo, la dedizione e lo studio che non riguarda solo l’abilità tecnica, ma include una preparazione morale, religiosa e molta cultura: “Perché ci sono tante scuole, tante epoche e allora in questo strumento bisogna cercare di fare l’opera che potrebbe fare un abile traduttore di tradurre quello che è stato concepito per uno strumento diverso”. Il documentario si sviluppa attraverso l’itinerario esplorativo di Pia Moretti e il maestro Cianfriglia nelle chiese grandi e piccole della capitale per “Far riemergere dal sonno organi e consegnarne al microfono le solenni e dolcissime voci”. Partono dalla piccola chiesa seicentesca dell’Oratorio del Caravita dove in passato suonarono grandi musicisti. Qui è presente un antico organo a mantice su cui è stato applicato un motorino che produce l’aria e, nonostante i pochi registri di cui dispone, ha speciali qualità foniche e una perfetta fusione di timbri, riesce a dare maestosità sonora anche agli ambienti più grandi.
Il viaggio prosegue a San Luigi dei Francesi, dove incontrano padre Arrighi, economo della chiesa, che fornisce qualche notizia storica sull’organo che in quel momento suona i corali di Franck: “L’organo è stato costruito nel 1879 e tecnicamente è uno dei migliori di Roma”. Il sacerdote si sofferma poi, sul tema della Cappella Musicale, molto fiorente quella di San Luigi dei Francesi che annovera direttori famosi come Alberto Cametti e Bonaventura Somma. Il maestro Somma, docente di Composizione Polifonica Vocale al Conservatorio Nazionale di Musica di Santa Cecilia, al microfono di Pia Moretti spiega come nella composizione musicale sacra moderna l’organo abbia conquistato uno spazio importante:” E’ uno strumento concertane che crea nella pagina liturgica musicale una cornice piena di fascino …. L’organo quando è suonato da un vero arista predispone alla preghiera, alla meditazione”. Il percorso continua con la visita in Santa Maria in Aracoeli, la giornalista intervista padre Ferdinando, organista della basilica, che narra la storia del primo grande organo a due tastiere costruito nel 1585 e distrutto durante l’occupazione delle truppe francesi a Roma nel 1798. Uno strumento eccezionale per dimensioni e caratteristiche come rileva il sacerdote:”Per questo salirono qua sul Campidoglio dei maestri che avevano un certo nome come il celeberrimo Bernardo Pasquini”. Nella basilica fu costruito un altro grande organo nel 1926, all’epoca era uno dei più grandi di Roma insieme con quelli delle chiese del Gesù e San Carlo al Corso. Il giro esplorativo alla scoperta di antichi organi termina nella chiesa di Santa Maria del Miracolo dove ogni domenica si celebra la messa per gli artisti. Qui i due viaggiatori trovano l’ultima innovazione dell’organaria moderna: l’organo Hammond. Tale strumento stravolge tutta la tradizione organaria come ben sottolinea il maestro Cianfriglia: ”Io lo avrei chiamato con un altro nome questo strumento che vorrebbe imitare l’organo, mentre invece manca delle caratteristiche sonore tipiche dell’organo classico, colma di risonanze e di fervori, antica e sempre nuova interprete degli aneliti umani verso le supreme sfere dello spirito”.
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