Commedia in tre atti del giornalista e commediografo veneto Enzo Duse (1901-1963). Nell’immaginario Granducato di Keminka, alla fine dell’Ottocento, Elisabetta e Alessandra Hanser, due nobildonne decadute, si guadagnano da vivere dando lezioni private ai ragazzi della scuola della città. Obiettivo della loro esistenza è l’educazione della nipote diciottenne, figlia di una sorella deceduta, che spasima a loro insaputa per il proprio maestro di musica. Questa esistenza ordinata viene sconvolta dall’apertura di una lettera-testamento del defunto granduca Edimberto II, che in passato e in momenti diversi aveva avuto un segreto dialogo amoroso con ognuna delle due. Il documento designerebbe come erede di un ragguardevole patrimonio una signorina della loro famiglia, ma non è assolutamente chiaro a chi si riferisca… Una commedia che sembra un’operetta, ma con risvolti drammatici con cui possono misurarsi solo dei grandi attori come quelli di questa edizione. Compagnia di prosa di Torino della Rai con Camillo Pilotto (S. A. il granduca Enrico IV), Anna Caravaggi (la contessa Alessandra Hanser), Landa Galli (La contessa Elisabetta Hanser), Renata Negri (la contessina Vittoria Hanser), Gualtiero Rizzi (Alfredo Müller), Franco Passatore (il capitano Perry), Gino Mavara (Matiaz), Vigilio Gottardi (il conte di Pais), Angelo Zanobini (il dottor Foster), Arnaldo Martelli (Antonio), Piero Nuti (Marcel). Regia di Eugenio Salussolia.