Il documentario “Firenze Agosto 1944” racconta gli ultimi giorni della liberazione della città dal nazifascismo, avvenuta l’11 agosto 1944. Gli autori, Amerigo Gomez e Victor De Santis, attraverso registrazioni sonore inedite effettuate a Firenze tra il 31 luglio e il 30 settembre del ’44, forniscono una testimonianza importante dal punto di vista storico e umano della resistenza italiana nella seconda guerra mondiale. La voce narrante di Amerigo Gomez a dieci anni di distanza dagli eventi rievoca i momenti cruciali della commovente storia di Firenze in quelle terribili e assolate giornate di guerra. L’autore si rivolge alla sua amata città riaprendo, come lui stesso dice: “Il libro del tuo passato”. E’ il 3 agosto del 1944, l’auto del messo comunale diffonde con l’altoparlante un annuncio del comando tedesco: ”Le pattuglie delle forze armate germaniche hanno l’ordine di sparare contro le persone che verranno trovate sulla strada oppure che si mostreranno alle finestre”. Le strade si fanno deserte, le finestre si chiudono con secco rumore, nelle case ha inizio l’attesa della grande paura. La forma del racconto radiofonico si articola su diversi piani narrativi evidenziando la grave situazione della città durante l’occupazione tedesca. Il sonoro originale inciso sui dischi conservati da Gomez, racconta i fatti contingenti vissuti dai protagonisti: la popolazione, gli alleati e i partigiani intervistati da De Santis. Tra i tanti rumori di guerra che risuonano dalle incisioni “Il più tragico”, come dice l’autore “ E’ quello delle mine. Non sempre il nostro microfono è capace di contenerlo tutto, e la puntina che incide sobbalza sul disco come atterrita (si sente un’esplosione), quale ponte sarà saltato nella notte? E’ tutto rosso il cielo sull’Arno”. Con l’approssimarsi dell’entrata in città delle truppe alleate dell’ottava armata britannica, il comando tedesco emana un’ ordinanza restrittiva che impone alla popolazione di abbandonare le case dei quartieri posti sulle rive dell’ Arno con l’intenzione di far saltare i ponti e dividere la città in due parti non più collegabili. In queste tragiche settimane Firenze è senz’acqua, luce, gas, mancano i viveri, la gente chiusa nelle case o nelle cantine dove per più volte al giorno scende a rifugiarsi dalle bombe, aspetta gli alleati che non arrivano mai! I più fortunati che hanno una radio con le batterie ascoltano i comunicati di Radio Londra che informa sugli accadimenti bellici nel territorio. “ … Appoggiate da reparti britannici sono entrate nei sobborghi della città nelle prime ore di ieri pattuglie esploranti, spintesi innanzi per prendere contatto con il nemico hanno constatato che cinque dei sei ponti sull’Arno erano stati distrutti, uno di essi il ponte della Trinità era uno delle più perfette opere d’architettura del rinascimento”. L’intreccio narrativo si snoda tra gli annunci di Radio Londra, le registrazioni di suoni, voci, colpi di mortaio, boati, campane che rimandano al pathos del momento e il commento di Gomez che accompagna, con voce autorevole, il radioascoltatore nella drammatica estate che segnò in modo indelebile una delle più belle città italiane: “Scende la notte del 10 agosto…le ultime e terribili pattuglie di paracadutisti tedeschi ricevono l’ordine di ripiegare ai margini settentrionali della città e così il loro passo risuona per l’ultima volta per le vie del centro, …. E giunge l’alba dell’ 11 agosto, nello stupito silenzio della desolata città corre un fremito improvviso come portato dal suono di una storica campana, la Martinella di Palazzo Vecchio. Per le strade all’atteso segnale dilagano, fatte visibili a tutti dopo mesi di attività clandestina, le formazioni partigiane vanno veramente incontro al nemico cantando tra gli applausi e i fiori “. Dopo giorni di estenuante battaglia, le strade di Firenze si riempiono di gente che si abbraccia e piange e centinaia di bandiere tricolori sventolano in segno di libertà. Gomez commenta: “ La luce ancora non c’è ma l’acqua è tornata alle fontane pubbliche, sono ricominciate le code, nel sole dell’agosto che passa torna il vivace spirito dei tempi buoni.” E prosegue : “… Comprendeteci è per noi un momento di grande emozione, quando per la prima volta si diffonde nell’etere, dopo settimane di silenzio, la voce della nostra stazione risorta dalle macerie”. Si sente l’inno di Mameli dalla stazione radiofonica, poi una voce che dice:” Qui Radio Firenze, questa è la voce di Firenze liberata “.
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