Con una diversa sigla di apertura, tratta da Capriccio italiano di Pëtr Ilič Čajkovskij, inizia il primo capitolo del “Viaggio in Italia” di Guido Piovene dedicato alla Lombardia e a Milano, alla quale sono dedicate anche le due trasmissioni successive. Anche in questo caso la raffigurazione dei paesaggi, degli scenari, della storia e del contesto sociale dei luoghi visitati è particolarmente suggestiva. “Il dramma della Lombardia è d’essere, in una nazione tra le più povere d’Europa, una delle regioni più ricche d’Europa” constata Piovene. “ La Lombardia copre il 7,6 per cento del territorio nazionale ma conta il 15 per cento dei suoi abitanti. Di qui le controversie con il resto della Penisola. È radicata nei lombardi la convinzione di mantenere con il loro lavoro regioni meno attive o meno favorite dalla natura, e di essere costretti a profondere i loro beni in fatti che non li riguardano.” Parole particolarmente evocative sono dedicate alla Val Padana: “È la Padania, terra ideale ma amata quasi come patria da quelli che vi nacquero o vi abitarono a lungo, dalle cui zone si sprigiona un profondo senso del sacro”. Lo scrittore liquida poi il luogo comune che la Lombardia e Milano siano inferiori di bellezza al resto d’Italia. “La Lombardia è bellissima”, dice, “benché di una bellezza meno rigorosa e chiusa, e perciò più difficile da intendere a prima vista di quella veneta e toscana. Pure Milano è bella. Chi la percorre con amore vede come persistono, nonostante le offese, i suoi motivi antichi”. Sempre colorito il contributo sonoro realizzato dal radiocronista Nanni Saba.
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