Il documentario “I Paesi Campioni” del 1955 esplora usi e costumi dei Paesi scandinavi attraverso lo sguardo attento di diciotto giornalisti della Rai che li hanno visitati nel corso di un viaggio su un quadrimotore della compagnia SAS (Scandinavian Airlines System) della nuova rotta Roma-Stoccolma-Oslo. Il racconto, scandito dagli appunti dei radiocronisti, descrive i principali luoghi d’interesse di Danimarca, Svezia e Norvegia, le consuetudini delle popolazioni nordiche e il loro sistema sociale. Articolato come un diario di viaggio in cui ciascuno ha approfondito un aspetto specifico che lo ha incuriosito maggiormente durante tutto il giro turistico. A Copenaghen, capitale della Danimarca, gli inviati della radio italiana, hanno percepito immediatamente l’organizzazione impeccabile: strade larghe e asfaltate alla perfezione, traffico modesto e silenzioso per le scarse automobili e le numerose biciclette utilizzate da persone di tutte le età. Piccole case a schiera su due piani con un giardino dove è possibile coltivare ortaggi e fiori anche d’inverno, grazie ad una serra dove passano i tubi di scarico di una stufa. L’assistenza sanitaria è gratuita ed efficiente, le strutture ospedaliere sono dotate di attrezzature all’avanguardia e di personale medico altamente specializzato. Stoccolma, capitale della Svezia, appare ai “giornalisti turisti” una città moderna, decentralizzata, sviluppata non solo nel centro ma anche nelle zone periferiche. I numerosi negozi, ristoranti, teatri e cinema, sono frequentati da decine di migliaia di impiegati e operai abituati a incontrarsi, durante il lungo inverno scandinavo, nei ritrovi affollati, per bere e mangiare il piatto tipico della gastronomia nordica : l’Aringa in tutte le salse dolci o piccanti. I giornalisti Emilia Granzotto e Mino Caudana nei loro appunti di viaggio hanno descritto la famiglia svedese e analizzato il ruolo della donna che in Scandinavia ha raggiunto l’emancipazione in tutti i campi sociali ma, contemporaneamente, ha moltiplicato i compiti e le responsabilità continuando ad occuparsi, oltre che del lavoro, della casa e dei figli. Per i viaggiatori italiani anche la Norvegia è un Paese meraviglioso, dall’aereo si scorge un paesaggio variegato che muta velocemente: dal mare alla collina e dalla collina alla montagna, spesso coperta da un’impenetrabile foresta di abeti. Oslo è una città piccola ma estesa, anche in primavera si possono incontrare vicino alle stazioni della ferrovia sotterranea rumorosi gruppi di ragazzi e ragazze che vanno a sciare, in venti minuti raggiungono gli impianti di Holmenkollen la montagna che sovrasta la capitale. A differenza di Stoccolma, Oslo non ha molti divertimenti come racconta al microfono della radio una giovane italiana che lavora al Consolato:”Ho l’impressione di vivere in un altro mondo, è un sistema di vita che sbalordisce, qui se si vuole andare al cinema bisogna prenotare i posti due giorni prima”. Come gli altri Paesi scandinavi la Norvegia è una nazione tranquilla “a misura di bambino”. Passeggiando lungo i viali fiancheggiati dai numerosi parchi a loro dedicati, si intuisce la considerazione con cui lo Stato si prende cura dei suoi cittadini più piccoli. L’itinerario turistico dei radiocronisti termina con la consapevolezza di aver contribuito a mettere in luce l’alto grado di civiltà di queste nazioni, opportunamente definite da qualcuno “Paesi campioni dell’umanità”, per come hanno saputo risolvere in modo esemplare i molteplici problemi della società.
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