Questo atto unico dello scrittore emiliano Arturo Loria (1902-1957), prematuramente scomparso e ingiustamente dimenticato, è una commedia ricca di personaggi sfaccettati e dialoghi fioriti ed eleganti. Il fatto che vi si narra si svolge nel 1770 in un principato tedesco di fantasia: un poeta, imprigionato in una torre, passa le sue giornate parlando dall’inferriata della sua cella con tutti quelli che passano lì sotto. La sua colpa è di aver offeso con versi irrispettosi l’amante del principe, una cantante d’opera, e gli abitanti del luogo cercano di consolarlo come possono. Un bel giorno la signora oggetto dei suoi libelli va a trovarlo, e il chiarimento che ne scaturisce sarà per entrambi motivo di riflessione. Compagnia di Prosa di Firenze della Rai con Elsa Vazzoler; e con Adolfo Geri (il poeta Poldo Bentz), Corrado Gaipa (il cacciatore di frodo), Giorgio Piamonti (Il borgomastro), Fernando Farese (il Principe), Rodolfo Martini (il carceriere), Dori Cei (la zingara), Giuliana Corbellini (Annetta, la fidanzata), Wanda Pasquini (la signora Lanner), Renata Negri (la signorina Lanner), Elsa Vazzoler (la cantante). Regia di Umberto Benedetto.
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