“Roma è la più bella città del mondo: lo pensano tutti i romani, e insieme con essi molti altri che non sono nati a Roma e nemmeno in Italia. L’attaccamento alla città prende nei romani l’aspetto di autosufficienza, quasi di autarchia morale. Ritengono che Roma sia così bella, così grande, così piacevole per viverci e nel tempo stesso di avere ereditato con la nascita una tal somma di esperienze, da rendere superfluo cercare nuove esperienze lontano da casa. Il romano, essi pensano, viaggia rimanendo fermo: le altre città sono un aspetto del mondo, ma Roma lo comprende tutto”. Il racconto di Piovene si incentra sul carattere del popolo , delle sue usanze, dei suoi insediamenti nei quartieri. Passando poi a al tema delle attività industriali, è posta in risalto quella più importante di Roma: l’industria cinematografica, con lo stabilimento di Cinecittà e il vicino Centro Sperimentale di Cinematografia, del quale viene intervistato il direttore, Giuseppe Sala.
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