La sera del 9 ottobre 1963 una colossale frana staccatasi dal versante settentrionale del monte Toc scivola nelle acque del sottostante bacino idroelettrico artificiale del Vajont. L’acqua contenuta nell’invaso tracima e supera la diga, provocando una immane inondazione che causa la distruzione dei paesi del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di 1.917 persone. È stato stimato che l’onda d’urto dovuta allo spostamento d’aria fosse di intensità eguale, se non addirittura superiore, a quella generata dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima. il disastro causato dalla frana coinvolge anche Erto, cittadina geograficamente opposta a Longarone, colpita dall’onda creatasi successivamente. La diga del Vajont era stata progettata dall’ingegnere Carlo Semenza e realizzata negli anni tra il 1957 ed il 1959. A pochi giorni dal disastro, il programma TV7, in onda il 28-10-1963, documenta i cosiddetti “acrobati delle dighe”, le migliaia di uomini che contribuirono alla realizzazione di questo enorme colosso. La zona in cui si è verificato l’evento catastrofico continua, oggi, a parlare alla coscienza di quanti la visitano.
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