Nel 1997, per il TG3, Marco Ferreri intervista il regista teatrale Benno Besson, allievo del grande drammaturgo tedesco Bertolt Brecht, sulla eredità lasciata dal maestro e sulla sua idea di teatro.
Bertolt Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 – Berlino Est, 14 agosto 1956) è il principale drammaturgo tedesco del Novecento, il cui teatro offre una grande varietà di storie e casi umani, oppure rivisitazioni di drammi storici che ancora oggi sanno incantare il pubblico per la loro arguzia, modernità e impostazione scenica. Nel 1933 dovette emigrare in America, raggiunta via Danimarca e Mosca. Quando tornò in Germania, nel 1948, fondò a Berlino Est un proprio teatro, il “Berliner Ensemble”, dove cercò di realizzare le sue idee, facendo diventare questo teatro uno dei più affermati in Germania. Nonostante le sue convinzioni marxiste era spesso in contrasto con le autorità della Germania dell’est. Morì nel 1956 a Berlino.
Benno Besson (nella foto) è considerato come l’allievo meno accademico e più fantasioso di Bertolt Brecht. Il regista, morto nel 2006, era un artista acclamato in tutta Europa, oltre ad essere quello che più di altri si emancipò dei dogmi comunisti, già durante «la guerra fredda». Benno era anche un intellettuale cosmopolita, oltre che perfettamente bilingue, franco-tedesco.
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