Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941) è stata una poetessa e scrittrice russa è considerata una delle voci più originali della poesia russa del XX secolo. Il suo lavoro fu tuttavia malvisto dal regime staliniano tanto che nel 1925 la scrittrice si trasferì a Parigi. Tornò a Mosca solo nel ’39, nella speranza di ricongiungersi al marito e alla figlia Ariadna Efron, ma fu subito spedita in un campo di lavoro. Nel 1941, afflitta da uno stato di drammatica prostrazione economica e mentale, s’impiccò nell’ingresso dell’izba che aveva affittato da due pensionati nel villaggio di Elabuga, sulle rive di fiume Kama. La riabilitazione della sua opera letteraria e la pubblicazione di molte sue opere avvennero solo a partire dagli anni sessanta, vent’anni dopo la sua morte.
Per Rai Letteratura, Maria Grazia Calandrone presenta e spiega il lavoro della poetessa.
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