Dopo il successo alla 75^ Mostra del Cinema di Venezia, da oggi il documentario “Camorra” di Francesco Patierno è disponibile su Raiplay
Un suggestivo ritratto storico e socio-antropologico del capoluogo campano e della criminalità organizzata che lo affligge. un racconto, che va dagli anni Sessanta agli anni Novanta, dello svilupparsi del fenomeno camorristico: dal rapporto di subordinazione alla mafia, che gestiva il contrabbando di sigarette negli anni del dopoguerra, fino all’avvento di Cutolo che riesce a unificare il proprio potere estorsivo in una sola grande organizzazione militare ed economica, fornendo ai suoi membri una ideologia identitaria di riscatto sociale e territoriale…
“Il patrimonio audiovisivo custodito da Rai Teche è materia produttiva con molte storie da raccontare, non solo replica, effetto nostalgia o curiosità, non memoria inerte ma elemento generatore che, rielaborato, diventa racconto nuovo” afferma il direttore Maria Pia Ammirati -. “Tanti i frammenti utilizzati nelle produzioni TV, nel cinema, nel documentario, nella musica e nel teatro, ma sempre più spesso il frammento diventa materia viva per costruire nuove storie. Rai Teche lo ha fatto negli anni scorsi e lo conferma nel 2018, varando la produzione, in collaborazione con Rai Cinema, di 4 documentari affidati a grandi registi costruiti attingendo esclusivamente alla ricchezza quasi inesauribile del contenuto d’archivio.
L’obiettivo è quello di dar vita, sfruttando la potenza creativa delle teche, a narrazioni inedite e originali della storia del nostro Paese, che guardano al passato per capire il presente. E Camorra di Francesco Patierno incarna poeticamente questo fine con un film che tratta un fenomeno sociale mai abbastanza approfondito come quello dell’organizzazione criminale tra le più famose al mondo.
Con “Camorra” Rai Teche aggiunge alle sue proposte editoriali una visione nuova sull’impegno civile. Un ringraziamento particolare va ad Andrea Di Consoli e Giancarlo Biondi che hanno contribuito in maniera determinante all’opera”