Michele Sindona (Patti, 8 maggio 1920 – Voghera, 22 marzo 1986) è stato un faccendiere, banchiere e criminale italiano.
Membro della loggia P2 (tessera n. 0501), ha avuto chiare associazioni con Cosa Nostra e con la famiglia Gambino negli Stati Uniti. Coinvolto nell’affare Calvi, è mandante dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli.
Muore avvelenato da un caffè al cianuro di potassio mentre era in carcere. La sua morte rimase un mistero. Alla metà degli anni settanta, aveva un patrimonio stimato in oltre mezzo miliardo di dollari dell’epoca.
Per il programma “Mixer – Faccia a Faccia”, in onda nel 1983, Giovanni Minoli intervista Michele Sindona, definito dall’Economist “il più grande finanziere europeo” e condannato a 25 anni di prigione dal Tribunale di New York per il fallimento della Franklin National Bank. Sindona risponde alle domande di Mixer dall’interno del penitenziario in cui vive. Sindona è disposto a tornare in Italia perché sente il dovere di difendere dalle minacce la sua famiglia. Minoli gli chiede dei suoi rapporti con Gambino, con il suo clan e, in generale, con la mafia italo-americana.