Il 19 febbraio 1951 scompariva André Gide (Parigi, 22 novembre 1869 – Parigi, 19 febbraio 1951) scrittore francese, premio Nobel per la letteratura nel 1947.
I temi centrali dell’opera e della vita di André Gide sono improntati all’affermazione della libertà e a un’esistenza scevra da vincoli morali e puritani, nella ricerca continua di una autenticità intellettuale che permetta la piena realizzazione di sé, nella piena accettazione della propria identità personale e di genere.
Influenzato dagli scritti di autori come Henry Fielding, Goethe, Victor Hugo, Dostoevskij, Stéphane Mallarmé, Nietzsche e l’amico Oscar Wilde, scrisse varie opere di stampo autobiografico e di narrativa ed espose spesso al pubblico il conflitto e, a volte, la riconciliazione tra le due parti della propria personalità, divise dalla rigida educazione e dalle regole impostegli dalla società della sua epoca. Le sue opere, in particolare Corydon, Se il grano non muore e L’immoralista, hanno esercitato una grande influenza (soprattutto per i temi trattati) su vari scrittori successivi a Gide, in particolare su Rainer Maria Rilke, Jacques Rivière, André Malraux, Flann O’Brien, Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Yukio Mishima, Roland Barthes.
Qui una breve biografia in lingua originale