Viaggio in Italia è il primo film ad essere stato realizzato esclusivamente con materiali di archivio Rai nel 1991. Considerato all’uscita un “gioiello postmoderno” e presentato, tra l’altro, a Parigi all’Università della Sorbona, rappresenta storicamente il primo utilizzo creativo e narrativo del repertorio televisivo e radiofonico.
L’autore e regista Filippo Porcelli costruisce il racconto in soggettiva di un automobilista che guida e ascolta la radio, usando le immagini come un “girato originale” per restituire l’intensità di uno sguardo concentrato unicamente sulla strada. Il viaggio vero che conduce da Torino a Milano, Bologna, Firenze, Roma fino in Sicilia, è in realtà un viaggio nel tempo. Il paesaggio interiore di un viaggiatore riporta allo spettatore contemporaneo frammenti che si accumulano su frammenti, avanzi, residui di memoria. Impressioni di un viaggio già fatto e, allo stesso tempo, ancora da fare.
Tra documentario e cinema, questa raffinata storia di costume in bianco e nero ritrae in modo involontario momenti di vita degli anni Sessanta tra strade alberate, file interminabili in autostrada, famigliole in vespa, operaie in bicicletta all’uscita dalla fabbrica, insegne pubblicitarie ormai archeologiche. Immagini divertenti e malinconiche, poetiche. Una radio sempre accesa accompagna il viaggio con le sue voci lontane, le musiche allora in voga, le pubblicità e i notiziari in un insieme sonoro che accosta le canzoni di Paoli, Mina, Modugno alle notizie sull’attentato a Kennedy, l’elezione di Segni, la morte di Pinelli, l’allunaggio.
Il film digitalizzato, restaurato e reso in full-HD da Rai Teche Tecnologico è presentato all’interno della rassegna di archivio Archive Alive! organizzata da Rai Teche – Mediateca Torino come evento della Notte degli Archivi del 4 giugno, organizzata da Archivissima.