Mariella Mehr (Zurigo, 27 dicembre 1947 – Zurigo, 5 settembre 2022) è stata una scrittrice e poetessa svizzera di etnia Jenisch. Fu vittima, da bambina e da adolescente, del programma eugenetico “Enfants de la grand-route”, promosso dal Governo svizzero nei confronti dei figli appartenenti a famiglie di etnia nomade, indicato da molti come una forma di vero e proprio genocidio: il governo svizzero trattò i genitori Jenisch alla stregua di “malati di mente” tentando di far adottare i loro figli da più “normali” cittadini svizzeri, ma spesso la sorte che li attendeva era una lunga permanenza in istituti sottoposti non di rado a crudeli maltrattamenti che li avrebbero segnati per il resto della vita.
La scrittrice di origine rom racconta nell’intervista rilasciata a Luciano Minerva a Mantova nel 2006, la storia della persecuzione degli zingari in Svizzera e in Europa.
A proposito della felicità che a volte sembra un miraggio la scrittrice dice:
Mi vede … posso essere anche tanto felice. Forse è per questo che scrivo tutta la tristezza nei miei libri, per essere nella vita normale felice anche con gli amici e con altre persone.