In occasione dell’inaugurazione del 67° Festival dei Due Mondi a Spoleto Rai Teche pubblica su RaiPlay l’antologia di contenuti d’archivio “Spoleto: alle origini del Festival dei Due Mondi“, un viaggio alla scoperta dei primi anni della rassegna estiva di arte, musica, teatro e danza che ha reso la città umbra celebre in tutto il mondo.
La ricca raccolta di servizi e approfondimenti ripercorre anno per anno le opere e le personalità che hanno segnato la storia delle prime dieci edizioni del Festival. Si inizia nel 1958, quando il giornalista Carlo Mazzarella intervista Giancarlo Menotti (nel video in evidenza), brillante mente creativa e ideatore della kermesse, e porta gli spettatori alla scoperta dei luoghi che ospiteranno gli spettacoli, il Teatro Nuovo e il Teatro Caio Melisso.
Già dalla seconda edizione la risonanza mondiale del Festival fa registrare il tutto esaurito negli alberghi cittadini: di lì in avanti per le strade di Spoleto si incontrano celebrità internazionali, e a riempire i cartelloni sono nomi di grandissimo prestigio: il Maestro Thomas Schippers, direttore d’orchestra e icona della rassegna, registi del calibro di Luchino Visconti, Sandro Sequi e Louis Malle, lavori firmati da grandi nomi della letteratura come Italo Svevo e Dino Buzzati. Negli stessi giorni, le gallerie d’arte ospitano opere di Guttuso, De Chirico, Fausto Pirandello e molti altri, mentre nel 1962 scultori quali Pietro Consagra e Beverly Pepper danno il loro contributo creando, nelle officine ItalSider sparse nella penisola, le sculture in ferro e acciaio che adorneranno le vie e le piazze spoletine.
L’internazionalità che sin dal principio contraddistingue la rassegna è testimoniata da spettacoli di gospel e jazz, dalle mostre di arte latino-americana e dai preziosi testi teatrali, spesso in prima mondiale, che compongono le serate di “Fogli d’Album” e “Album Leaves”.
Le preziose immagini d’archivio portano gli spettatori dietro le quinte dei grandi allestimenti operistici, dal Duca d’Alba di Donizetti alla Traviata di Verdi, dal Cavaliere della Rosa di Strauss al Don Giovanni di Mozart, ma anche all’interno di bar e trattorie in cui gli artisti si incontrano tra uno spettacolo e l’altro: un mosaico di reportage e interviste per immergersi nell’atmosfera unica del Festival dei Due Mondi.