“Se cerchiamo caratteristiche propriamente laziali, che non vadano interamente confuse con quelle romane e ci riportino, almeno con la fantasia, agli antichi popoli italici, bisogna andare in Sabina e in Ciociaria, non fosse che per il paesaggio, che si trasforma in modo più lento degli uomini. Il predominio delle querce e la qualità della terra danno alla Sabina, specie la parte collinare e montana, un colore profondo, un verde forte e come oscurato dal tempo. Il pittoresco del Lazio deriva in parte da queste tinte scure, che sono le tinte dei quadri antichi, non come furono dipinti ma come furono patinati dagli anni”. Le nuove mete dell’itinerario laziale di Piovene sono Rieti, Farfa e la sua abbazia, La Ciociaria e Frosinone, Subiaco e i luoghi dove visse e operò San Benedetto, le Paludi Pontine, descritte nelle loro condizioni prima e dopo la bonifica, e Latina.
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