Il celebre scrittore, scomparso il 17 luglio 2019, esordisce nel 1978 con “Il corso delle cose”, scritto dieci anni prima e pubblicato gratuitamente da un editore a pagamento con l’impegno di citare l’editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV tratto dal libro. Nel 1980, pubblica con Garzanti “Un filo di fumo”, primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata a cavallo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Grazie a quest’ultima opera Camilleri riceve il suo primo premio letterario a Gela.
Nel 1984 pubblica, per Sellerio Editore, “La strage dimenticata”. Nel 1992 riprende a scrivere dopo dodici anni di pausa e pubblica “La stagione della caccia”. Nel 1994 pubblica “La forma dell’acqua”, primo romanzo poliziesco con il commissario Montalbano e successivamente (1995) “Il birraio di Preston”, che partecipa al Premio Viareggio e grazie al quale, pur senza classificarsi, riesce ad ottenere un discreto successo di pubblico.
Ma il successo esplode nel 1998 quando titoli come Il birraio di Preston (1995) (quasi 70.000 copie vendute), e “La mossa del cavallo” (1999) vanno a ruba, mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, ne fa ormai un autore cult.
Per il programma “Andrea Camilleri: l’arte della scrittura italiana”, l’autore siciliano racconta la propria formazione e le letture che hanno, concorso, nel tempo, a riconoscere in sé i germi dello scrittore.
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