Per festeggiare il compleanno di Franca Leosini (Napoli, 16 marzo 1934), Rai Teche pubblica su RaiPlay la prima stagione di Storie Maledette. È il 18 settembre del 1994 quando, per la prima volta, va in onda su RaiTre in seconda serata la trasmissione destinata a consacrare Franca Leosini come la regina del noir sul piccolo schermo. Con delicatezza, rigore e garbo, la giornalista accoglie il racconto di storie di cronaca nera controverse e dolorose, trovando sempre le parole giuste per l’inenarrabile.
Franca Leosini è ormai un’icona indiscussa, con un look diventato un marchio. Tailleur e messa in piega impeccabile, una personalissima mimica facciale e una dialettica che coniuga sapientemente impietosità e gentilezza. Un mix che le è valso numerosi fan per i quali la Treccani nel 2019 conia addirittura un neologismo ad hoc: i “leosiner”.
Al tempo stesso ideatrice e conduttrice del programma, con la prima stagione di Storie Maledette, Leosini varca la soglia di carceri sparsi in tutta la penisola: da Busto Arstizio, passando per Perugia, Roma e Pozzuoli. Le sue interviste sono il frutto dello studio attento e meticoloso di migliaia di pagine di atti processuali. Inseparabile dai suoi leggendari quadernoni in cui annota appunti evidenziati con mille colori diversi, il suo motto, negli anni, è rimasta invariato: “capire, dubitare, raccontare”.
Il suo obiettivo è quello di raccogliere storie carcerarie di persone comuni che, invorticate nel turbine di “storie maledette”, sono tragicamente divenute protagoniste di casi di cronaca nera. Accompagnati da Franca Leosini, i sei protagonisti di questa prima stagione si sono macchiati di omicidio. Filippo de Cristofaro, Patrizia Badiali, Armando Lovaglio, Rita Squeglia, Massimo Anastasi: uomini e donne al centro di relazioni morbose, ricatti, violenza, dipendenze, delitti passionali o triangoli amorosi sfuggiti al controllo.
Manca, tra i nomi citati, quello di Pino Pelosi, l’uomo condannato per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Nell’intervista con cui si chiude la prima stagione di Storie maledette, la giornalista prova a far luce su un celebre “mistero italiano”. Un caso irrisolto, il cui movente forse appartiene alla storia pubblica di questo Paese. Per la prima volta Pelosi si concede alle telecamere e fornisce la sua testimonianza. La prima di tante: sappiamo che negherà, ritratterà, ma sarà sempre a Franca Loesini che sceglierà di affidare la sua nuova verità.
Narrazione pubblica o privata, i sentimenti che sonda Franca Loesini sono quelli che attraversano l’intera umanità. Con rigore e precisione Franca osa abbattere le barriere che tipicamente innalziamo tra il bene e il male, decidendo di abitare le zone grigie con estrema eleganza.