Paolo Cavallina racconta la grande storia della TV
Intervista a Paolo Cavallina storico conduttore del telegiornale della Rai Radiotelevisione italiana. Il giornalista televisivo parla di Alighiero Noschese, l’attore comico che con la sua divertente imitazione gli ha dato molta popolarità. Cavallina si sofferma sulla nuova esperienza intrapresa come regista del documentario-inchiesta “Germania 7 donne a testa”, realizzato insieme al regista Stanis Nievo. Paolo Cavallina (Firenze, 31 gennaio 1916 – Sanremo, 10 febbraio 1986) è stato un giornalista e scrittore italiano. Iniziò la carriera durante il periodo universitario pubblicando le sue prime opere come narratore su Circoli e su «Frontespizio», poi fondando il settimanale Rivoluzione da cui venne allontanato per “scarsa sensibilità fascista”. Un suo primo libro di racconti venne pubblicato con successo nel 1943: si tratta di Estate al mare. Nell’immediato dopoguerra entra al quotidiano «La Nazione» di Firenze che lasciò dopo pochissimo tempo per dedicarsi ad una attività imprenditoriale. Nel 1952 tornò alla carta stampata, in un altro quotidiano di Firenze: il «Giornale del Mattino» diretto da Ettore Bernabei: fu cronista e poi inviato speciale. Dopo un biennio come corrispondente da Londra del «Popolo» lavorò alla «Gazzetta del Popolo» di Torino sotto la direzione di Ugo Zatterin. Dal ’63 al ’65 ideò e condusse uno dei primi contenitori televisivi, Rotocalchi in poltrona rassegna settimanale della stampa da cui venivano tratti spunti di conversazione e commenti. Nel ’66 è autore di Cronache italiane mentre nel 1969 passò alla conduzione pomeridiana del Telegiornale delle 17.30 e nel ’70 a quella delle 13.30. “Inaugurò un modo nuovo di condurre il notiziario ricorrendo a un linguaggio essenziale, semplice e chiaro” .Grazie alla riuscita imitazione che di lui fece Alighiero Noschese divenne uno dei giornalisti italiani più popolari. Ideò e creò servizi speciali del Tg come I tre metrò, Tempo di scuola, Giocattoli, Calcio in livrea.Dopo una breve parentesi politica come Assessore del Comune di Roma, carica che lasciò per assumere la direzione del quotidiano Il Mezzogiorno, tornò alla Rai alla fine del 1972 per condurre insieme con Luca Liguori prima e con Velio Baldassarre dopo la popolare trasmissione radiofonica Chiamate Roma 3131. In seguito gli fu affidata la rubrica televisiva domenicale Tg l’Una che curò fino al 1981. Successivamente venne nominato Presidente della FRT Federazione Radio Televisioni Private. Nel 1982 pubblicò il romanzo Le amiche di Firenze.