A seguito di un incontro con Jean Paul Sartre, il filosofo italiano Enrico Castelli (1900-1977) si sentì spinto a esemplificare il suo pensiero in alcune brevi azioni sceniche, e questo radiodramma realizzato dalla Rai nel 1955 è forse l’opera più riuscita. Il fatto narrato si svolge a bordo di un cacciatorpediniere italiano nella notte fra il 7 e l’8 settembre 1943. A un ordine inspiegabile, e che potrebbe avere effetti terribili, il comandante si rifiuta di obbedire e sceglie di suicidarsi. Questo gesto è l’inizio di un complesso ragionamento sulla Speranza, il Sacrificio, la Redenzione e, soprattutto, la Carità. Accompagna il dramma una presentazione del filosofo Luigi Quattrocchi. Compagnia di Prosa di Firenze della Rai, con Riccardo Cucciolla (il regista), Tino Erler (il padre), Renata Negri (la madre), Fernando Farese (il cappellano), Corrado Gaipa (il radiotelegrafista), Giorgio Piamonti (il comandante), Fernando Caiati e Franco Sabani (due guardiamarina) Franco Luzzi (il tenente di vascello), Corrado De Cristofaro, Rodolfo Martini, Valerio Meucci e Gianni Pietrasanta (i marinai). Regia di Marco Visconti.
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