Lo scrittore Alberto Arbasino intervista l’imperatore romano Nerone (37-68), interpretato dall’attore e regista Mario Missiroli. Regia di Vittorio Sermonti.
Nato nel 37 D.C., Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico fu il quinto ed ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia. Nonostante alcuni innegabili meriti, come ad esempio quello di una politica assai favorevole al popolo, di cui conquistò i favori con elargizioni e giochi del circo, fu – come era già stato per lo zio Caligola – molto inviso alla classe aristocratica (tra i quali i suoi principali biografi, Svetonio e Tacito). L’immagine di tiranno che di lui fu tramandata venne parzialmente rivista dalla maggioranza degli storici moderni, i quali ritengono che non fosse né pazzo – come lo descrissero alcune fonti – né particolarmente crudele per l’epoca, ma che i suoi comportamenti autoritari fossero simili a quelli di altri imperatori non ugualmente giudicati.
Anche se caratterialmente incline a eccessi e stravaganze, fu solo negli ultimi anni che si accentuòuno stato depressivo che condusse l’imperatore a rinchiudersi in se stesso per dedicarsi esclusivamente all’arte e alla musica.
Infine, qualche anno dopo, abbandonato dai pretoriani e dall’esercito, venne deposto dal Senato (che riconobbe il generale Galba come nuovo princeps) e tentò di fuggire, ma, vistosi perduto, si tolse la vita nei pressi di Roma, nella villa di uno dei suoi liberti.