Günter Grass (Danzica, 16 ottobre 1927 – Lubecca, 13 aprile 2015) è stato uno scrittore, poeta, saggista, drammaturgo e scultore tedesco, insignito del Premio Nobel per la letteratura l’otto ottobre del 1999.
All’età 15 anni cercò di arruolarsi nella Kriegsmarine del Terzo Reich; non riuscendoci, entrò volontario nel Reichsarbeitsdienst (un corpo ausiliario della Wehrmacht) e, due anni dopo, entrò, sempre come volontario, nelle Waffen-SS. Ferito in servizio nel 1945, fu catturato dagli statunitensi, finendo, assieme ad altri soldati tedeschi, in un campo di prigionia in Baviera. Liberato dal campo, perse i contatti con la famiglia e, per sopravvivere, svolse i lavori più disparati, arrivando persino a suonare la sera in una banda jazz. Tra il 1946 ed il 1947, Grass lavorò in una miniera ed imparò a scolpire. Per molti anni studiò scultura e grafica, dapprima a Düsseldorf, dove frequentò l’Accademia delle Belle arti, poi a Berlino.
Dalla pubblicazione del suo primo successo “Il tamburo di latta” nel 1959, ogni sua opera ha suscitato in Germania entusiasmi e grandi polemiche. Grass ha accompagnato la Germania del dopoguerra fino ad oggi con i suoi drammi e romanzi spesso ironici e scomodi. Costringe sempre a riflettere e a ripensare i consueti modi di vivere.
Per ricordare lo scrittore, Rai Teche propone una intervista rilasciata ad Enzo Biagi nell’ambito del programma “Giro del mondo”, in onda nel 2001.
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