Družnikov, Jurij (Mosca 1933 – Davis, California, 2008) è uno scrittore, , critico letterario, pedagogista e autore teatrale russo. Censurato e radiato dall’Unione degli scrittori sovietici, continuò a far circolare clandestinamente i suoi scritti, finché nel 1987 fu costretto a lasciare l’URSS.
Lo scrittore dissidente russo, emigrato in America nel 1985, è conosciuto soprattutto per il suo romanzo “Angeli sulla punta di uno spillo”, pubblicato nel 2006, menzionato dall’Unesco come miglior romanzo in traduzione nel 2001.
Nell’intervista lo scrittore illustra a suo modo l’affresco “La caduta dei giganti” di Giulio Romano a Palazzo Tè e ci parla delle differenze tra le culture russa e quella americana.
“Credo che ogni persona attraversi varie fasi di sviluppo fisico, dall’innocenza, ad una percezione più matura della realtà. Sono quasi certo di essere stato abbastanza naif e conformista come altri, ma la vita nel paese in cui vivevo, in Unione Sovietica, era così complessa che praticamente si era isolati dal resto della cultura del mondo, dalla possibilità di vedere delle cose come ad esempio negli splendidi musei italiani”.
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