Ritratti di donne africane per la regia di di Dacia Maraini, un documentario in tre puntate (Le donne di Lobi, Le donne Fanti, Le donne di Abidjan) andato in onda su Rai Due dal 30 Novembre al 14 Dicembre 1977.
Le donne di Abidjan che qui vi presentiamo racconta la situazione sociale delle donne della città di Abidjan (Costa d’ Avorio, Africa) che lavorano nella fabbrica di scatole di tonno della città, molte delle quali sono divorziate e devono mantenere da sole i propri figli. La Maraini intervista varie ragazze che parlano della loro famiglia, dei problemi quotidiani che devono affrontare e superare, del loro lavoro nella fabbrica di scatole di tonno, di quelle che scelgono la prostituzione come sostentamento in attesa dell’uomo da sposare, dei rapporti con gli uomini, mettendo in luce le aspirazioni, i sogni e le paure di donne che fanno i conti con una società che sta cambiando. L’aspirazione ad un’indipendenza economica, ad una tutela nel mondo del lavoro (idea assente nelle donne più anziane), il richiamo della città ed il rapporto col potere politico visto attraverso gli occhi di donne che lavorano e che costruiscono stretti legami per potersi proteggere e sostenere.
Da quando mia madre è morta morsicata da un serpente vivo con i miei fratelli, loro hanno studiato, sono impiegati in un ufficio. Io ho cominciato a lavorare a 14 anni, se non torno a casa alle 8 mi brontolano ma io me ne infischio, gli ho detto che vado a vivere da sola appena ho messo un po’ di soldi da parte. Il guaio è che mi innamoro sempre degli uomini sbagliati, mi innamoro e poi ci sto male. Finora sono riuscita a non fare figli, sono forse la sola qui dentro a non avere figli da mantenere; appena posso mi metto a vivere da sola con un’amica. Non so se mi sposerò mai: gli uomini ti fanno fare un figlio, due e poi se ne vanno. Tutte queste donne che vedi qui (nella fabbrica di scatolette di tonno) sono sole con figli: alle volte fanno fino a 12 ore di lavoro per pagarsi la casa.