Il 22 luglio 1939 l’impianto di televisione di Roma dell’Eiar iniziava regolari trasmissioni sperimentali, così vennero definite dal Radiocorriere numero 30 del 1939. I programmi venivano realizzati nel palazzo di via Montello collegato da un cavo con il trasmettitore di Roma-Monte Mario. Lo standard è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo. Numerosi televisori, definiti apparecchi radioricevitori-fonovisivi erano stati installati alla Mostra della Radio al Villaggio Balneare al Circo Massimo.
La programmazione, inizialmente tutti i giorni dalle 20.15 alle 21.30 che dopo qualche settimana si sarebbe estesa dalle 19 alle 20 e dalle 22.30 alle 23.30 per tornare nuovamente a un’ora, dalle 21 alle 22, comprende canzoni e numeri comico-musicali eseguiti da noti artisti, tra cui Macario, Aldo Fabrizi, Nunzio Filogamo, Odoardo Spadaro e Nanda Primavera. Lidia Pasqualini, attrice scelta per le sue qualità telegeniche, viene scelta per gli annunci. C’è un palinsesto vero e proprio, pubblicato dal Radiocorriere, e anche Papa Pio XII fa installare un televisore nel suo studio privato.
C’è spazio anche per lo sport, viene infatti scritturato anche Nicolò Carosio, popolare radiocronista sportivo che aveva raccontato i trionfi della Nazionale ai Mondiali di calcio del 1934 e del 1938. In una di queste trasmissioni, «Al cavallino baio», è ospite tutta la squadra del Bologna campione d’Italia, con allenatore e dirigenti, che il 16 settembre affronta la Roma nella prima giornata di campionato. Davanti a un pubblico inquadrato per la prima volta in diretta mentre applaude le esibizioni, Nicolò Carosio e Vittorio Veltroni intervistano la comitiva, tra l’interesse dei presenti in studio. Lidia Pasqualini si fa fotografare con gli atleti e i due giornalisti, il capitano Maini è inquadrato mentre risponde alle domande di Veltroni e l’allenatore Felsner è intervistato da Carosio. E’ nato un
genere: quello dell´intervista sportiva e del calciatore telegenico. Commenta la rivista «Panorama»: «I programmi televisivi si arricchiscono. Già lo sport vi ha fatta la sua comparsa sotto specie di interviste del famoso radiocronista Carosio con qualche asso del calcio e grazie a un telecolloquio del vivace Veltroni col capitano del Bologna.
Il 16 settembre 1939, in occasione della XI Mostra Nazionale della Radio, l’Eiar inizia le trasmissioni televisive anche a Milano, dalla Torre Littoria al Parco Sempione. Trasmissioni visibili nel raggio di una cinquantina di chilometri intorno alla zona di Milano a cui viene dedicato ampio spazio dal Radiocorriere. Minacce di guerra però si addensano anche sull’Italia e così, il 31 maggio 1940, cessano le trasmissioni sperimentali televisive sia a Roma che a Milano poiché la frequenza di trasmissione Tv avrebbe potuto interferire con le emissioni dell’impianto Telefunken di atterraggio teleguidato degli aerei negli aeroporti di Roma-Ciampino e Milano-Linate. E’ la fine della Tv dell’Eiar in Italia.