In occasione della Giornata internazionale della donna Rai Teche ripropone su RaiPlay un programma realizzato dalle donne per le donne nel 1977, intitolato “Si dice donna”. Nel video un estratto della terza puntata in cui alcune donne parlano di lavoro domestico.
Tilde Capomazza conduceva un’inchiesta diretta, efficace, per certi versi estremamente attuale: alle donne si forniva uno spazio televisivo in cui raccontarsi significava, al contempo, liberarsi. Parole performative, dunque, che nel loro dire del dolore per la subalternità o per l’emarginazione in qualche modo spezzavano catene costruite in decenni di narrazione maschile.
Negli anni Settanta la questione femminile iniziava a delinearsi come necessità di una netta cesura col passato di cui si intravedevano i primi risultati, come il divorzio, un nuovo diritto di famiglia, alcune embrionali modifiche alle norme sul diritto del lavoro per eguagliare i generi. Ma la strada era, ed è, ancora lunga.
Nelle sei puntate che compongono la prima stagione, in onda dal 1° settembre al 12 ottobre 1977 sulla Rete 2, vengono enucleate sei diverse tematiche, dal lavoro domestico a quello fuori dalle mura casalinghe, dalla sessualità alla maternità, dall’istruzione alla partecipazione politica.
Le testimonianze sono raccolte dalla viva voce delle donne italiane, di volta in volta girate in una città diversa, e sono particolarmente intense perché espresse dalle protagoniste stesse di storie di lotta, di ribellione, di desiderio di rivalsa. In studio, poi, è la volta del commento di due esperte, di volta in volta attiviste, politiche, studiose o sindacaliste, che dialogano con la conduttrice sui temi presentati per fare un punto e fissare obiettivi futuri.
“Abbiamo voluto rompere il silenzio su certi aspetti della condizione femminile e soprattutto coglierli con l’ottica delle donne”, ebbe modo di dichiarare al Radiocorriere la capostruttura Marina Tartara.