Ci ha lasciati Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 17 dicembre 1936 – Città del Vaticano, 21 aprile 2025), che dalla sera del 13 marzo 2013 è stato il 266esimo Pontefice della Chiesa Cattolica. Rai Teche lo ricorda pubblicando su RaiPlay “Papa Francesco: la gioia del cammino”, una selezione di immagini storiche per ripercorrere le tappe fondamentali di un pontificato che ha segnato non soltanto la storia dell’umanità ma anche quella della televisione. Un cammino all’insegna della povertà e dell’umiltà, una vocazione alla gioia, alla bontà, e all’evangelizzazione per la pace.
Tutti ricordano quel momento in cui il cardinale argentino, arcivescovo di Buenos Aires, si affacciò sulla loggia centrale della facciata della Basilica di San Pietro e rivolse ai fedeli di tutto il mondo, in diretta televisiva, il suo candido “Buonasera”.
Un saluto che era un programma e uno stile. Nel nome, Francesco, l’omaggio al Santo dei poveri. Come lui stesso spiegò in Aula Paolo VI già tre giorni dopo la fumata bianca (nel video in evidenza), il cardinale di San Paolo, Claudio Hummes, lo aveva esortato: “non dimenticarti dei poveri!”. San Francesco d’Assisi, spiegò allora Bergolgio, “è per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”. Da qui, il suo profondo desiderio di “una Chiesa povera, e per i poveri”.
Nel primo discorso ai fedeli aveva chiesto una benedizione prima di impartirla a sua volta. Si definì “nuovo vescovo di Roma”. E gli eminentissimi porporati erano andati a prenderlo “quasi alla fine del mondo”, da una Buenos Aires dove era convinto di tornare. Del resto, uno dei principali intenti di Papa Francesco è stato quello di andare alle periferie del mondo, là dove ci sono coloro che non hanno voce. In tutti i suoi viaggi Papa Francesco ha voluto accendere una luce nei luoghi più dimenticati. Papa Francesco ha da sempre denunciato, la “cultura dello scarto”. Da qui l’attenzione al tema delle migrazioni e l’accento posto sull’accoglienza dei profughi. Non a caso suo primo viaggio fu compiuto proprio a Lampedusa.
Tra i momenti più toccanti di questi ultimi anni di pontificato non dimenticheremo mai Papa Francesco solo in una Piazza San Pietro scura, bagnata di pioggia, in occasione della supplica alla Madonna Salus Populi Romani per chiedere la fine della pandemia di Covid. Era il 27 marzo 2020, pieno lockdown, con l’Italia e il mondo chiusi in casa.
L’impegno per la pace è stato uno dei capisaldi del pontificato, per rispondere a quella che il Papa definiva la “Terza Guerra Mondiale a pezzetti”. A questa deve rispondere secondo Francesco una Chiesa che non fosse una realtà dottrinaria, che impartisce lezioni dall’alto della sua autorità, ma una comunità coinvolta, che si mischia tra la gente: la Chiesa come “ospedale da campo dopo una battaglia”.
Di tutti i temi di Papa Francesco uno dei più importanti è stato la Misericordia, fin dalla scelta del proprio motto (“Miserando atque eligendo”). La Misericordia è stata per Papa Francesco il tratto più distintivo della sua Chiesa, il sentimento con cui il Papa ha invitato ogni cristiano ad agire nel mondo.