“When I need people, I paint them on the wall of my cave”. Così dichiara Vladimir Nabokov nell’incontro con i giornalisti italiani per il programma “Tuttilibri” in onda il 26/10/1970, dopo la pubblicazione del romanzo “Ada or ardor: A family chronicle”. Vladimir Vladimirovič Nabokov (Pietroburgo, 23 aprile 1899 – Montreux, 2 luglio 1977) è stato uno scrittore, saggista, critico letterario, entomologo, drammaturgo e poeta russo naturalizzato statunitense.
Scrisse i suoi primi libri in russo, ma fu con i suoi romanzi in inglese che raggiunse la notorietà. L’opera più conosciuta di Nabokov è sicuramente il romanzo “Lolita” del 1955, da cui il regista Stanley Kubrick trasse l’omonimo film, seguito da un altro romanzo scritto in lingua inglese del 1962: Pale Fire (Fuoco pallido).
Nella poetica di Nabokov occupa un posto centrale l’ostilità verso il “poshlost” (termine russo che indica “volgarità” sia nel senso di “oscenità” che in quello di “banalità”, solo paragonabile alla repulsione che professa Milán Kundera verso il kitsch
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