Un ricordo di Enzo Jannacci (Milano, 3 giugno 1935 – Milano, 29 marzo 2013) con il suo imperdibile show del 1983 “Gransimpatico“. Nell’estratto, l’esilarante esecuzione di “Ho visto un re” cantata per la prima volta in duetto con Dario Fo.
La canzone, forse la più famosa tra le numerose collaborazioni dei due artisti, fu scritta da Dario Fo su musica di Paolo Chiarchi e pubblicata per la prima volta da Jannacci nel 1968 come singolo e nell’album “Vengo anch’io. No, tu no”. Come raccontato anche a “Gransimpatico“, il brano nasce come “finto canto popolare” ispirato alle melodie degli appennini: era stato infatti scritto per lo spettacolo di canti popolari diretto dallo stesso Fo nel 1966 “Ci ragiono e canto”.
Nel 1968 Jannacci avrebbe voluto portarlo alla finale di “Canzonissima“, ma la censura, che in quegli anni interveniva pesantemente sui testi ritenuti non adatti alla messa in onda perché trattanti temi delicati (religiosi, politici o di costume), glielo vietò. Il cantante presentò dunque “Gli zingari”, brano che non ottenne un grande successo di pubblico – forse fu proprio l’assenza di un “degno rivale” che portò Morandi a vincere quell’edizione della rassegna con la sua “Scende la pioggia”.
“Gransimpatico“, andato in onda su Rai 2 in quattro puntate dal 27 ottobre al 17 novembre, era un varietà rivisitato alla maniera del cantautore milanese, genio surreale a cavallo tra i mondi della musica e del cabaret. Uno spettacolo “cinico, affabile, intermittente”, secondo quanto dichiarato nel sottotitolo, ma soprattutto davvero “gran simpatico” come il suo presentatore, che qui spesso è quasi più un ironico “disturbatore” dei diversi numeri in scaletta, in un alternarsi e intrecciarsi di note, coreografie e risate.
“Gran simpatici” erano anche i tantissimi ospiti della trasmissione, vecchi e nuovi amici di Jannacci, da Dario Fo a Vasco Rossi, da Paolo Conte ad Alberto Fortis, fino allo storico gruppo del Derby, il tempio della comicità meneghina: Massimo Boldi, Teo Teocoli, Diego Abatantuono, Giorgio Porcaro, Guido Nicheli. Di quest’allegra cerchia, del resto, Jannacci ha fatto sempre parte a pieno titolo da artista poliedrico qual era, pioniere della canzone d’autore dalla vena più umoristica oltre che straordinario musicista partito dal jazz e dal rock’n’roll.
Altre apparizioni imperdibili nel programma sono legate proprio a una sorta di scanzonato “ritorno alle origini” dell’Enzo grande e simpatico intrattenitore: se con Fo viene ripresa la già censurata “Ho visto un re”, tra i frutti più felici di una lunga collaborazione, un incontro inaspettato è quello con l’amico d’infanzia Giorgio Armani, mentre la presenza in ogni puntata di Giorgio Gaber per i duetti con tanto di occhiali neri dei Ja-Ga Brothers riporta agli anni dei primi timidi successi dei Due Corsari, alla fine degli anni ’50.
Del cast fisso della trasmissione facevano parte le showgirls Maria Teresa Ruta e Josy Nowack, ma anche una star internazionale come Sylvie Vartan che partecipava insieme al suo corpo di ballo. Da segnalare inoltre la direzione musicale affidata a Nando De Luca, con belle versioni orchestrali di alcuni dei brani più celebri del repertorio di Jannacci, da “Vengo anch’io. No, tu no” a “El purtava i scarp de tennis”. La regia era di Franco Campigotto, mentre tra gli autori figuravano, oltre allo stesso presentatore, Romano Frassa e Ranuccio Sodi.