Per la Giornata Mondiale della Poesia, Montale, Saba, Pasolini, Penna, Ungaretti, Caproni: sei dei più grandi poeti del Novecento si raccontano in “Poeti del ‘900” attraverso il materiale d’archivio (interviste televisive e radiofoniche, fotografie, letture di brani) in sei puntate monografiche curate dalla poetessa, scrittrice e docente universitaria, Gabriella Sica.
Nel video un estratto della puntata dedicata a Giuseppe Ungaretti in cui il poeta legge “Sono una creatura” e spiega come Giacomo Leopardi e Stéphane Mallarmé siano i suoi riferimenti poetici. “Vita d’un uomo” è il titolo scelto da Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto 1888 – Milano 1970) per la propria opera complessiva, che nel ‘900 letterario italiano ha rappresentato un momento di rottura fin dall’apparizione, negli anni della prima guerra mondiale, della sua raccolta d’esordio: sulla scia dei simbolisti, la poesia è affidata all’intensità del verso se non della singola parola, capaci di esprimere lo slancio vitale accanto alla sofferenza.
La principale opera di Umberto Saba (Trieste 1883 – Gorizia 1957), l’ampia raccolta poetica del “Canzoniere”, è un itinerario in versi che segue fedelmente tutta l’esistenza dell’autore, una delle voci più importanti del ‘900 italiano. L’arte sabiana ha puntato costantemente a “quello che resta da fare ai poeti”, ovvero restituire con sincerità la propria vita interiore.
Sandro Penna (Perugia 1906 – Roma 1977) ha proposto un suo personalissimo percorso poetico nel nostro ‘900, lontano da scuole e correnti ideologiche e nutrito soprattutto dai temi del desiderio e dell’amore omosessuale, sempre espressi con stupefacente semplicità e naturalezza.
L’importanza della città di Livorno per Giorgio Caproni (Livorno, 1912 – Roma, 1990), lasciata che il poeta aveva appena di 10 anni, ma in seguito anche della città di Genova, “che l’ha fatto”, nelle parole dello stesso autore. Le due città, assieme ad altri temi come il viaggio, il linguaggio, la figura della madre, sono i soggetti principali delle poesie di Caproni e del suo ermetismo dai tratti fortemente autobiografici.
La vita e le opere di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975) attraverso le sue stesse parole, a partire dalla prima infanzia nelle vie della città di Bologna e dalla figura dei suoi genitori. Fra preziosi materiali d’archivio, il ritorno a Bologna nel ’36, poi il ripararsi di madre e figli a Casarsa nel ’42, il rapporto con la religione, la scoperta della città di Roma e la sua acuta visione del tempo che viveva.
Il “male di vivere” attraverso la corrosione del linguaggio tradizionale: questo, in estrema sintesi, il tema fondamentale delle dense, vivide poesie di Eugenio Montale (Genova, 1896 – Milano, 1981), fatte di oggetti ed immagini nitide che assurgono a simbolo esistenziale e poetico. La sua vita e le sue opere sono qui raccontate dallo stesso poeta genovese.