Tra gli ebrei ungheresi spicca la testimonianza di Edith Bruck, nata in una numerosa e poverissima famiglia ebrea che viveva a Tiszabercel (Tiszakarád), un piccolo villaggio ungherese ai confini dell’Ucraina. Nel 1944 la sua famiglia, compresi i suoi genitori, i suoi due fratelli, e una delle sue sorelle, e’ deportata ad Auschwitz. Edith e la sorella Elizabeth sopravvivono, passando da Auschwitz a Dachau, Christianstadt, e Bergen-Belsen, dove sono liberate dagli Alleati nel 1945. Rimasta cosi’ orfana dei genitori a soli 12 anni, Edith torna in Ungheria dove si riunisce al fratello Peter (anch’egli sopravvissuto) e alle altre loro sorelle. Insieme si trasferiscono in Cecoslovacchia. Dal 1954 si stabilisce in Italia dove conosce Montale, Ungaretti, Luzi e stringe amicizia con Primo Levi, che la sollecita a ricordare la Shoah. Con l’opera Chi ti ama così (Milan: Lerici, 1959), Bruck inizia la sua carriera di scrittrice e testimone dell’Olocausto.
Rivedi l’intervista alla scrittrice in onda il 27/01/2005 su Rai Uno