Scrive Ernesto De Martino sul Radiocorriere, nell’articolo di presentazione del ciclo “Panorami etnologici e folcloristici” del 1954: “La serie si propone pertanto di soddisfare, per quanto possibile, un bisogno strettamente conoscitivo, avvicinando il pubblico non specializzato agli aspetti più salienti e più accessibili della vita culturale primitiva e popolare. Dato il carattere delle forme di cultura primitiva e popolare è stato naturalmente dato ampio rilievo alle espressioni musicali: ma poiché musica, canto, letteratura, danza, costume e ideologia formano qui un’unità organica molto più stretta che nelle forme superiori di civiltà, il ciclo di trasmissioni non poteva ridursi a un semplice panorama etnofonico, senza adeguato commentario ideologico e più propriamente etnografico e culturale”. Seguitando la sua indagine sulle manifestazioni culturali relative ai più importanti momenti critici dell’esistenza, e cioè la nascita, l’infanzia, l’amore, le nozze, la fatica, la guerra e la morte, De Martino tratta nella seconda trasmissione da lui curata il tema dell’amore nella vita privata e collettiva della società rurale.
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