Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 17 giugno 1898 – Laren, 27 marzo 1972) è stato un incisore e grafico olandese. È conosciuto principalmente per le sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell’infinito, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti. Le opere di Escher sono molto amate dagli scienziati, logici, matematici e fisici perché coinvolgono fenomeni autoreferenziali come l’effetto Droste, dove partendo dallo sguardo di un visitatore ritratto a osservare il paesaggio di quadro appeso nella galleria, lo sguardo prosegue passando impercettibilmente dal dipinto al paesaggio reale ritrovandosi, dopo un percorso circolare, a osservare la nuca del visitatore attraverso la vetrata della galleria esso, in una successione potenzialmente infinita.
Nel servizio, tratto dal “GR2” del 24/06/1998, Gianfranco de Turris intervista Maurizio Calvesi in occasione della mostra e del convegno organizzati dall`Università La Sapienza di Roma per celebrare i cento anni dalla nascita di Escher. Calvesi analizza le figurazioni di Escher e introduce il tema della psicologia della percezione